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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Scienza e Farmaci

La funzione tiroidea incide sul rischio di fibrillazione atriale

di Will Boggs
immagine 31 gennaio - Due recenti studi hanno fatto il punto sul rapporto tra funzione tiroide e fibrillazione atriale. In entrambe le ricerche l’attività di alcuni oromini secreti dalla ghiandola è stata associata a una maggiore incidenza dell’aritmia
(Reuters Health) – Le varianti genetiche che influenzano la funzione tiroidea contribuiscono al rischio di fibrillazione atriale. È quanto emerge dai risultati di due recenti studi indipendenti. Nel primo studio, il gruppo guidato da Christina Ellervik del Boston Children’s Hospital e della Harvard Medical School ha utilizzato la randomizzazione mendeliana per indagare se i punteggi di rischio genetico associati alla funzione tiroidea fossero anche associati al rischio di fibrillazione atriale.

I punteggi di rischio genetici associati all’ormone tiroxina libera geneticamente (fT4) non erano significativamente associati a fibrillazione atriale incidente o prevalente. Gli aumenti geneticamente previsti di fT3/ fT4 erano associati a maggiori probabilità di fibrillazione atriale, mentre aumenti geneticamente previsti della tireotropina geneticamente aumentata (TSH), erano associati a diminuzioni di fibrillazione atriale.

L’ipotiroidismo congenito è risultato associato a un ridotto rischio di fibrillazione atriale, mentre l’ipotiroidismo autoimmune congenito e l’ipertiroidismo congenito non sono risultati significativamente associati al rischio di questa aritimia.

Il secondo studio. 
Nella seconda ricerca, Joe-Elie Salem dell’ospedale Pitie-Salpetriere di Parigi e colleghi hanno utilizzato un vasto studio di associazione dei fenomeni per valutare il possibile legame tra i livelli di tirotropina geneticamente determinati e fibrillazine atriale. L’aumento dei livelli di tireotropina geneticamente previsto era indipendentemente associato ad aumentate probabilità di ipotiroidismo, diminuzione delle probabilità di ipertiroidismo e diminuzione delle probabilità di sbalzi di fibtillazione atriale.

L’associazione inversa, tra i livelli di tireotropina geneticamente previsti e le probabilità di fibrillazione atriale, persistevano in analisi che escludevano individui senza alcuna diagnosi di una malattia correlata alla tiroide. Allo stesso modo, aumenti della tireotropina geneticamente prevista sono stati associati a diminuzioni delle probabilità di fibrillazione atriale in una meta-analisi inversa condotta su 17.931 casi Af e 115.142 controlli.

“Questa scoperta – sottolineano i ricercatori – suggerisce un ruolo per la variazione geneticamente determinata della funzione tiroidea, entro un intervallo normale fisiologicamente accettato, come un fattore di rischio per questa aritmia sempre più comune”.

 
Fonte: Reuters Health News

 
Will Boggs
 

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
31 gennaio 2019
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