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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Ptsd. Le comorbidità sono un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari

di Anne Harding
immagine 19 febbraio - Un gruppo di ricercatori USA ha confrontato le cartelle cliniche di più di 2 mila Veterani con quelle di oltre un migliaio di pazienti, per stabilere se il disturbo post traumatico da stress potesse, di per sé, rappresentare un fattore di rischio di malattia cardiovascolare. Al termine dello studio, l’associazione positiva era solo con le comorbidità, come per il campione di confronto
(Reuters Health) – Comorbidità come fumo, ansia e depressione sono associate all’aumento del rischio di malattie cardiovascolari nelle persone che soffrono di disturbo post-traumatico da stress, ma questa patologia psichiatrica non costituisce, di per sé, un fattore di rischio per il cuore. È quanto emerge da una ricerca condotta sulle cartelle cliniche elettroniche di 2.519 pazienti del Veterans Health Affairs (Va) con diagnosi di Ptsd e 1.659 pazienti senza questa diagnosi, curata da Jeffrey Scherrer e colleghi del Va Medical Center di Columbia, Missouri e della St. Louis University School of Medicine.
 
Il gruppo di ricerca ha scoperto che, includendo nei parametri condizioni metaboliche come il diabete di tipo 2, l’obesità, l’ipertensione e l’iperlipidemia, l’associazione tra disturbo post traumatico da stress e malattie cardiovascolari era debole ma ancora significativa (HR, 1,23). Aggiungendo invece fattori come fumo, disturbi del sonno, disturbi da uso di sostanze, disturbi d’ansia e depressione, questa associzione non era più apprezzabile (aHR, 0,96).
I risultati dimostrano che le persone con disturbo post traumatico da stress possono ridurre il rischio di malattie cardiache affrontando le comorbidità, proprio come le personeche non soffrono di questo disturbo.

“Il disturbo post traumatico da stress di per sé non è un fattore di rischio indipendente per le malattie cardiovascolari – spiega Jeffrey Scherrer – Ciò è dimostrato con forza nel sottocampione di pazienti che non avevano fumato, che non avevano disturbi del sonno, depressione, ansia e altre comorbidità. Non avevano rischi aumentatati di malattie cardiovascolari. Da tempo è noto che il Ptsd è associato a malattie cardiache, ma non è chiaro se il disturbo stesso o le condizioni di comorbidità siano alla base di questa relazione", sottolinea l’esperto.

Fonte: J Am Heart Assoc 2019

Anne Harding
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
19 febbraio 2019
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