toggle menu
QS Edizioni - domenica 5 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Prediabete: non è mai troppo tardi per tornare ad avere una glicemia normale

di Maria Rita Montebelli
immagine 7 giugno - E’ la lezione che scaturisce da uno studio condotto su oltre 900 persone con più di 60 anni, affette da una condizione di prediabete e seguite per 12 anni. Modificare lo stile vita, riuscendo così a perdere peso e a tenere sotto controllo la pressione sistolica, anche a quest’età aumenta le probabilità di tornare ad avere valori di glicemia normali. Obesità e ipertensione non controllata rappresentano invece una corsia preferenziale verso il diabete
Come evolve il prediabete in un 60enne? Se lo è chiesto uno studio pubblicato su Journal of Internal Medicine che ha seguito per 12 anni una popolazione di 918 soggetti ultra-60enni , con prediabete. Il 22% di loro è tornato ad una condizione di normoglicemia, il 13% è progredito a diabete franco e il 23% è deceduto. Chi presentava una bassa pressione sistolica, non aveva problemi di cuore e riusciva a perdere peso aveva maggiori probabilità di tornare ad una condizione di glicemia normale. Al contrario, l’obesità accelerava inesorabilmente il passaggio da una condizione di prediabete al diabete.
 
I partecipanti allo studio sono stati arruolati nell’ambito dello Swedish National Study on Aging and Care-Kungsholmen; per prediabete si intendeva una glicata ≥5.7%, per diabete una glicata ≥6.5%, mentre la normoglicemia era definita da valori <5.7%.
Su 2.575 soggetti non diabetici screenati inizialmente, 1.918 presentavano una condizione di prediabete ed è su questi che si è concentrata l’attenzione degli studiosi, che li hanno seguiti per 12 anni.
 
I tassi di progressione verso il diabete, di reversione ad una condizione di normoglicemia e di mortalità sono risultati maggiori nei primi 6 anni di follow-up.
La maggior parte dei soggetti studiati è rimasta stabile nella condizione di prediabete o tornava ad una condizione di normoglicemia; solo un terzo di loro progrediva verso il diabete o moriva nel corso del follow-up.
 
Si tratta del primo studio ad aver valutato l’evoluzione del prediabete in una popolazione di over 60. Tutti gli studi condotti in passato si sono focalizzati su fasce d’età più giovani. “E’ il primo studio – commenta il primo autore, Ying Shang del Karolinska Institutet (Svezia) ad aver descritto la storia naturale del prediabete in una popolazione anziana. I risultati della nostra ricerca suggeriscono che anche le persone anziane possono tornare ad una condizione di normoglicemia grazie alla perdita di peso e ad un buon controllo della pressione arteriosa”.
 
Nel 2017 il numero dei soggetti con prediabete nel mondo veniva stimato intorno ai 352 milioni (7,3% della popolazione totale); un numero che le proiezioni per il 2045 danno in drastica crescita, fino a 587 milioni, pari all’8,3% della popolazione.  Il prediabete rappresenta una condizione ad alto rischio per lo sviluppo di diabete; ogni anno, il 5-10%  dei soggetti con prediabete progredisce infatti ad una condizione di diabete e secondo l’American Diabetes Association, il 70% dei soggetti con prediabete alla fine è destinato a sviluppare il diabete. Ma è anche possibile tornare indietro ad una condizione di normoglicemia e ci sono studi che dimostrano che ogni anno, il 3% dei soggetti con prediabete, nella fascia d’età tra i 25 e i 52 anni, torna ad una condizione di normalità.
 
Maria Rita Montebelli
7 giugno 2019
© QS Edizioni - Riproduzione riservata