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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Farmaci. Crollano i prezzi della fascia A: - 7,6% su base annua. Merito dei generici

immagine 14 marzo - Il dato ci è stato confermato oggi dall’Istat che ha rilevato il forte decremento del prezzo dei farmaci rimborsabili nel periodo febbraio 2012-febbraio 2011. Ma sul perché della diminuzione Farmindustria e Assogenerici polemizzano.
L’Istat ha diffuso ieri i dati dei prezzi al consumo. Ma nel documento presentato alla stampa  non figuravano dati sull’andamento del prezzo dei farmaci di fascia A. L’Istat si limitava infatti a registrare l’andamento congiunturale (gennaio-febbraio 2012) per i medicinali di fascia C che mostrano una crescita vicina allo zero (+ 0,1%).

Nella serata però in una nota Ansa, che citava dichiarazioni del presidente della Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, venivano diffusi anche i dati dei prezzi della fascia A (calo dei prezzi del 7,6%)  che il presidente degli industriali farmaceutici commentava così: “In Italia i prezzi dei farmaci sono i più bassi, sia in farmacia che in ospedale”. E quindi “i problemi sono altrove e il nostro settore ha fatto ampiamente la sua parte”.  “Speriamo solo che questi risparmi ottenuti – concludeva Scaccabarozzi  – vengano investiti dove c’è più bisogno, ovvero nel settore dell’innovazione”.

Il dato anticipato dall’Ansa (- 7,6% su base annua febbraio 2011-febbraio 2012) ci è stato oggi confermato dall’Istat che ha anche specificato come a livello congiunturale (gennaio su febbario 2012) non si registrano ulteriori variazioni con l'indice dei prezzi di fascia A che registra uno "zero" per cento di andamento. Ma quali sono le ragioni di tale forte diminuzione?
A spiegarlo, sempre oggi, è Assogenerici che, attraverso il suo presidente Giorgio Foresti, sottolinea come “l’impulso alla diminuzione dei prezzi è sempre stato generato dalla sana concorrenza dei medicinali generici, che, questi sì – riferendosi polemicamente alle dichiarazioni di Scaccabarozzi - hanno certamente fatto la loro parte negli ultimi 10 anni”.

Per Foresti è quindi ingiusto porre sullo stesso piano l’intero settore farmaceutico quando si parla di riduzioni del prezzo o addirittura di ripiano della spesa farmaceutica.
“Solo qualche settimana fa – ricorda - le nostre aziende sono state chiamate a ripianare oltre il 17% del valore dello sfondamento della spesa territoriale 2010 a carico dell’industria, pur coprendo solo il 7% del mercato a valori ed avendo generato risparmi medi annuali di oltre 300 milioni di euro".
"In questi anni” conclude Foresti "il generico ha rappresentato il principale elemento moderatore della spesa, ma ancor di più lo spauracchio per indurre i produttori di farmaci branded, detentori ancora oggi dell’80% del mercato fuori brevetto, ad abbassare i loro prezzi al livello dei generici. Ben venga quindi la proposta del Presidente di Farmindustria di reinvestire in accesso e remunerazione dell’innovazione i risparmi derivanti dall’incremento dell’uso dei farmaci generici, ma smettiamo di boicottare in maniera costante ogni tentativo di liberalizzare il mercato farmaceutico che in tutto il mondo vede questo circolo virtuoso generici/innovazione perfettamente in funzione sin dagli anni ottanta”. 
14 marzo 2012
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