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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Integratori alimentari. In gravidanza prima si assumono meglio è

immagine 15 marzo - Vale soprattutto per i Paesi in via di sviluppo, ma non solo. Dieta corretta e supplementi alimentari, come vitamine, acido folico, ferro, selenio e zinco, sono indispensabili per la salute del feto. In tipo e quantità maggiori di quelli consigliati dall’Oms. Lo studio pubblicato su Journal of Nutrition.
Una dieta ricca di vitamine e minerali fa bene anche al bambino che si porta in grembo. E ancor meglio fanno integratori alimentari che aggiungono questi micronutrienti al bilancio nutrizionale. A dirlo è una ricerca dell’Antwerp Institute of Tropical Medicine, pubblicata su Journal of Nutrition: e siccome più se ne accumulano e meglio starà il bambino che si metterà al mondo, i ricercatori consigliano di cominciare a prendere gli integratori appena possibile, quando si inizia una gravidanza. Lo studio potrebbe essere particolarmente utile per tutte quelle donne che vivono nei paesi in via di sviluppo, dove potrebbero avere delle diete poco ricche.
 
I micronutrienti sono indispensabili, seppure in piccole quantità, per una dieta corretta: vitamine e acido folico, ferro, rame, iodio, selenio, zinco. Tutte sostanze che chi vive nei paesi industrializzati genericamente assume quotidianamente, tramite una dieta sufficientemente varia e ricca. Non è la stessa cosa nei paesi in via di sviluppo, dove il regime alimentare delle donne incinte può risultare di bassa qualità, il che può ripercuotersi sulla salute del feto nell’utero e dunque nella vita.
Per dimostrare l’importanza di tutti i micronutrienti, i ricercatori hanno somministrato a 1500 donne incinte del Burkina Faso delle dosi giornaliere di 15 diverse sostanze e vitamine, invece che solo ferro e acido folico come raccomandato dall’Oms. Per evitare il rischio di un effetto placebo, l’aspetto esteriore delle pasticche somministrate era identico a quelle normalmente distribuite come integratori.
Come primo risultato il team ha così scoperto che i bambini nati dalle mamme che avevano assunto questi supplementi vitaminici, davano alla luce bimbi in media più pesanti. Questa caratteristica risultava essere in un certo senso ‘cumulativa’: prima si cominciava a fornire gli integratori alle donne, più pesanti risultavano in media i bambini. L’effetto cumulativo, ma non le stesse caratteristiche di salute, si osservava anche nelle donne che assumevano solo acido folico e ferro.
 
Analogamente con l’uso delle 15 diverse sostanze si riduceva del 40% anche la percentuale che i feti risultavano troppo piccoli per la loro età gestazionale, ovvero che si sviluppassero più lentamente rispetto a quelle che ne assumevano in quantità minori.
Il risultato si annullava però nel caso in cui le donne fossero sottopeso: secondo i ricercatori questo è dovuto al fatto che le donne eccessivamente magre non hanno energia sufficiente neanche per digerire e trasportare al feto i micronutrienti somministrati.
Ecco perché i ricercatori raccomandano di iniziare ad assumere gli integratori prima possibile durante la gravidanza, o anche prima del concepimento, se la gestazione è pianificata. Chiaramente, il consiglio del team – soprattutto per le donne dei paesi in via di sviluppo – è quello che queste siano sostenute anche nella dieta, non solo per i supplementi al regime alimentare.
 
Laura Berardi
15 marzo 2012
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