Sono passati cinque giorni da quando, giovedì sera, è stato dichiarato positivo al coronavirus il primo cittadino lombardo. Oltre 100 ore dopo, la situazione è stata definita “stabile” dal presidente della regione
Attilio Fontana, che ha ricordato come siano ormai “entrati pienamente in vigore i provvedimenti che abbiamo assunto. Ora non ci resta che aspettare che passino quei 4-5 giorni indicati dai virologi come fondamentali per capire gli esiti delle ordinanze. La popolazione sta reagendo in modo composto, serio e civile e siamo riconoscenti per questo”.
Alle 18 del 25 febbraio sono 240 i contagiati in Lombardia, su 1.750 tamponi analizzati (3.500 quelli effettuati). Per i decessi occorre invece attendere la verifica dell’Istituto superiore di sanità, per capire quali siano avvenuti a causa del contagio e in quali invece il coronavirus sia stato una concausa o un elemento che non ha peggiorato un quadro clinico già compromesso.
Pietro Foroni, assessore al Territorio e alla Protezione civile, ha evidenziato come siano “un centinaio i volontari attivi nella zona rossa del lodigiano. Abbiamo istituito un Centro di coordinamento soccorsi presso la Prefettura di Lodi, dove abbiamo mandato personale della nostra sala operativa. A Codogno c’è un Centro operativo misto e in ogni paese interessato un Centro operativo comunale”.
Una ventina di volontari sono inoltre stati formati per rispondere al numero verde regionale 800.494545, che deve gestire tra le 250.000 e le 300.000 chiamate al giorno.
Nelle prossime ore saranno disponibili i primi posti individuati per l’isolamento non domiciliare: 59 in zona Linate, 50 all’ospedale militare di Baggio, una quarantina a Piacenza.
Per quanto riguarda i laboratori, che sono in grado di processare 50 tamponi all’ora, a quelli del Sacco, della Statale e di Pavia si uniscono altre sei strutture: a Milano Niguarda e Policlinico, poi Monza, Brescia, Bergamo e Melegnano.
Sui posti in terapia intensiva, l’assessore al Welfare
Giulio Gallera ha ribadito che “la regione ha a disposizione 900 posti tra pubblico e privato, di cui 104 liberi e un centinaio di approntabili, a fronte di 21 persone attualmente ricoverate in terapia intensiva per coronavirus”.
Michela Perrone