“Apprendiamo che Piemonte attraverso l' Assessorato alla sanità, ha annunciato che sono oltre 200 i posti di terapia intensiva in tutta la regione e che ci si sta attivando per trovare specializzandi in anestesia e rianimazione e procedendo con l'acquisto di postazione per la ventilazione. A tal proposito invece, non è dato sapere come ci si stia muovendo sul fronte infermieristico, considerato che oltre a Veneto, Liguria e Lombardia, anche la Regione Toscana sta procedendo con assunzioni straordinarie, tranne che non si abbia la presunzione di pensare che le rianimazione possano andare avanti anche senza la loro fondamentale presenza”. A porre la questione è, in una nota, il Coordinamento Nursind Piemonte.
“In merito ai posti letto di terapia intensiva invece - osserva il Nursind -, come sindacato esprimiamo estrema preoccupazione, poiché già prima del coronavirus il dato si è mostrato decisamente inadeguato e in diverse realtà si è dovuti ricorrere ad apertura straordinaria di posti letto aggiuntivi, a terapia sub-intensive non autorizzate o peggio ancora ricoverando impropriamente e pericolosamente pazienti nei normali reparti di degenza”.
Il sindacato si chiede “quali provvedimenti adotterà questa Regione, considerato che si è parlato di due ospedali dedicati che garantirebbero di salvaguardare le liste di attesa in elezione e le normale attività ospedaliere. Eppure ad oggi non è chiaro con quale modalità. Anzi, nutriamo anche forti dubbi in merito alla salvaguardia delle liste di attesa, considerato che alcune aziende ( vedi ASL Città di Torino, hanno predisposto in caso di emergenza di utilizzare anche le camere operatorie)”.
Il Nursind chiede dunque, alla Regione, “un piano più chiaro e che preveda l'immediato utilizzo delle graduatorie concorsuali aperte, onde evitare in caso di emergenza di creare nuovo lavoratori precari, con la scusa che i tempi di assunzione nella pubblica amministrazione sono eccessivamente lunghi. Ad oggi alcune aziende che hanno chiuso i bilanci in negativo, non hanno nemmeno ricevuto disposizioni in merito alla copertura dei soldi mancanti, portando ad una importante contrazione delle assunzioni. Per questo motivo diciamo basta a tagli ai danni della sanità pubblica e chiediamo che si proceda urgentemente con assunzioni, altrimenti il sistema rischia il collasso”.
Secondo il Nursind “è necessario riprogrammare la sanità ed è opportuno farlo adesso, ma con lungimiranza. Perché la sanità è in emergenza da molto tempo prima dell’avvento del nuovo coronavirus, lo sanno bene quegli infermieri che da giorni sono nelle tende, o quelli che si sono visti sospendere le ferie e chiudere le scuole, o quelli che saltano l’ennesimo riposo, o quelli che le ferie le vedranno forse l’anno prossimo”.