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QS Edizioni - martedì 7 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Coronavirus. “Siamo in difficoltà per accesso a dispositivi medici monouso per stomie, cateteri e incontinenza”. L’appello dei pazienti alle Istituzioni

immagine 13 marzo - In una lettera otto associazioni di pazienti (FAVO, FINCOPP, Faip, FISH, Aistom, AIMAR Onlus, ASB, FISH Puglia) denunciano come molti malati sono in grave difficoltà per ottenere dalle ASL (Ufficio Protesi) sacche, placche, cateteri, rinnovi pratiche, attivazione pratiche, etc. e chiedono un intervento delle Istituzioni. LA LETTERA
“Le persone che in Italia utilizzano i dispositivi medici monouso in questo particolare periodo storico sono in grave difficoltà per ottenere dalle ASL (Ufficio Protesi) sacche, placche, cateteri, rinnovi pratiche, attivazione pratiche, etc. Tutto questo a causa della pandemia coronavirus e del fondato timore per l’utenza e per gli Operatori di settore di essere contagiati o contagiare. Non è un caso se molte Farmacie Ospedaliere non dispensano più tali dispositivi e gli Uffici protesi sono chiusi e lavorano, in taluni casi a mezzo internet rallentando tutto spaventosamente”.
 
È quanto scrivono in una lettera inviata alle Istituzioni la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO), la Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico (FINCOPP), la Federazione delle Associazioni Italiane Paratetraplegici (Faip), la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), l'Associazione Italiana Stomizzati (Aistom), l'Associazione Italiana Malformazioni Ano Rettali (AIMAR Onlus), l'Associazione Spina Bifida Italia (ASB), la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH Puglia).
 
“Questa utenza – si legge - , molto spesso ha molteplici patologie, sono pazienti cronici e nella stragrande maggioranza sono persone anziane che hanno difficoltà deambulatorie, igieniche, relazionali, etc. Di conseguenza, senza mezzi termini, in via del tutto eccezionale chiediamo di emettere un Decreto o Direttiva che rinnovi automaticamente le prescrizioni e sburocratizzi al massimo le pratiche per i rinnovi annuali delle forniture e sino a fine luglio 2020 sia prevista anche la consegna diretta (Azienda fornitrice/domicilio del paziente) dei dispositivi medici in tutta Italia”.
 
“Tale disposizione- conclude la missiva - deve essere data il più celermente possibile ed in via del tutto eccezionale, poiché notevoli sono i disagi che i pazienti stanno affrontando in questo drammatico momento di pandemia. Per questa ragione abbiamo scritto a Confindustria dispositivi medici e pur apprezzando la nostra proposta hanno motivato la loro risposta negativa. Disponibili a ulteriori chiarimenti, in urgente attesa, porgiamo distinti saluti”.
13 marzo 2020
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