“Le persone che in Italia utilizzano i dispositivi medici monouso in questo particolare periodo storico sono in grave difficoltà per ottenere dalle ASL (Ufficio Protesi) sacche, placche, cateteri, rinnovi pratiche, attivazione pratiche, etc. Tutto questo a causa della pandemia coronavirus e del fondato timore per l’utenza e per gli Operatori di settore di essere contagiati o contagiare. Non è un caso se molte Farmacie Ospedaliere non dispensano più tali dispositivi e gli Uffici protesi sono chiusi e lavorano, in taluni casi a mezzo internet rallentando tutto spaventosamente”.
È quanto scrivono in una lettera inviata alle Istituzioni la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (
FAVO), la Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico (
FINCOPP), la Federazione delle Associazioni Italiane Paratetraplegici (
Faip), la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (
FISH), l'Associazione Italiana Stomizzati (
Aistom), l'Associazione Italiana Malformazioni Ano Rettali (
AIMAR Onlus), l'Associazione Spina Bifida Italia (
ASB), la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (
FISH Puglia).
“Questa utenza – si legge - , molto spesso ha molteplici patologie, sono pazienti cronici e nella stragrande maggioranza sono persone anziane che hanno difficoltà deambulatorie, igieniche, relazionali, etc. Di conseguenza, senza mezzi termini, in via del tutto eccezionale chiediamo di emettere un Decreto o Direttiva che rinnovi automaticamente le prescrizioni e sburocratizzi al massimo le pratiche per i rinnovi annuali delle forniture e sino a fine luglio 2020 sia prevista anche la consegna diretta (Azienda fornitrice/domicilio del paziente) dei dispositivi medici in tutta Italia”.
“Tale disposizione- conclude la missiva - deve essere data il più celermente possibile ed in via del tutto eccezionale, poiché notevoli sono i disagi che i pazienti stanno affrontando in questo drammatico momento di pandemia. Per questa ragione abbiamo scritto a Confindustria dispositivi medici e pur apprezzando la nostra proposta hanno motivato la loro risposta negativa. Disponibili a ulteriori chiarimenti, in urgente attesa, porgiamo distinti saluti”.