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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Scienza e Farmaci

Coronavirus e antipertensivi. Interviene anche Aifa: “Nessuna correlazione. I pazienti non interrompano terapie”

immagine 17 marzo - L’Agenzia del farmaco conferma quanto già dichiarato da numerose società scientifiche. “Ad oggi non esistono in merito evidenze scientifiche sulla trasmissione del virus derivate da studi clinici o epidemiologici, ma solo ipotesi molecolari verificate con studi in vitro”
Anche l’Agenzia Italiana del Farmaco dopo numerose società scientifiche interviene in merito al presunto effetto di terapie a base di medicinali anti-ipertensivi appartenenti alla classe degli inibitori dell’enzima di conversione  dell’angiotensina (ACE inibitori),  o degli antagonisti del recettore per l’angiotensina II (sartani), sulla trasmissione e sull’evoluzione della malattia da coronavirus (Covid-19).
 
“Ad oggi – si legge in una nota - non esistono in merito evidenze scientifiche derivate da studi clinici o epidemiologici, ma solo ipotesi molecolari verificate con studi in vitro. Pertanto, in base alle conoscenze attuali, si ritiene opportuno raccomandare di non modificare la terapia in atto con anti-ipertensivi (qualunque sia la classe terapeutica) nei pazienti ipertesi ben controllati, in quanto esporre pazienti fragili a potenziali nuovi effetti collaterali o a un aumento di rischio di eventi avversi cardiovascolari non appare giustificato”.
 
“Per le stesse motivazioni – precisa - rispetto all’ipotesi di utilizzare farmaci ACE-inibitori e sartani anche in persone sane a fini profilattici, è opportuno ricordare che tali farmaci vanno utilizzati esclusivamente per il trattamento delle patologie per le quali vi sia un’indicazione approvata e descritta nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e Foglio Illustrativo”.
17 marzo 2020
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