L’influenza è una malattia virale altamente infettiva che causa una significativa morbilità e mortalità tra la popolazione, specie in quella più ad alto rischio e genera un alto impatto socioeconomico in termini di utilizzo delle risorse sanitarie perché è causa di ricoveri, complicanze cliniche, maggiore consumo di farmaci ma anche, in forma indiretta, di calo della produttività della popolazione.Tutto questo è ancora più rilevante nella fase pandemica ed emergenziale che stiamo affrontando a livello mondiale.
Eppure, se diversi Paesi europei (anche a seguito dell’emergenza sanitaria da COVID-19) hanno deciso di anticipare la prossima stagione antinfluenzale, facendo alle aziende produttrici richieste anticipate e addizionali di dosi di vaccino antinfluenzale, il nostro Paese è in forte ritardo e quasi tutte le Regioni non hanno ancora comunicato i loro fabbisogni, né bandito la gara di appalto.
Lo scopo è quello di coprire le esigenze di immunizzazione influenzale di un numero maggiore di soggetti: stiamo parlando di anziani, bambini ed operatori sanitari, oltre che dei soggetti considerati da sempre i più fragili come i malati cronici o gli immunodepressi. È la stessa Oms ad aver raccomandato la vaccinazione antinfluenzale come priorità nella sua recente “Guidance on routine immunization services during Cocid-19 pandemic in the WHO European Regioni”.
Sanofi Pasteur sta stimolando da tempo istituzioni, operatori sanitari e funzioni preposte all’organizzazione delle campagne vaccinali verso adeguate e tempestive azioni di programmazione e approvvigionamento vaccinale.
“Nelle ultime settimane abbiamo avuto segnali concreti di un maggiore interesse per il ruolo chiave della vaccinazione antinfluenzale come forma di prevenzione per la popolazione, specie quella più ad alto rischio, ma siamo seriamente preoccupati per il ritardo nella programmazione: questo è un passaggio obbligato per poter procedere quanto prima con la comunicazione dei fabbisogni del nostro Paese ai nostri comparti produttivi – ha dichiarato
Mario Merlo, General Manager Sanofi Pasteur, divisione Vaccini di Sanofi per l’Italia – il ciclo produttivo dei vaccini è decisamente più complesso rispetto a quello del farmaco e non permette un adattamento rapido e una risposta adeguata a un eccesso di richiesta, se non programmata per tempo. Siamo preoccupati – ha concluso – perché vorremmo che il nostro Paese si facesse trovare il più possibile pronto alla prossima stagione antinfluenzale”.