“È di fondamentale importanza che la procedura negoziata semplificata d’urgenza per l’individuazione del fornitore dei primi 150 mila test sierologici resti circoscritta alla gestione dell’emergenza e non diventi la base per l’individuazione di un test unico nazionale”.
È questo l’allarme di Confindustria Dispositivi Medici. “La partecipazione di oltre 70 imprese alla procedura d’urgenza è certamente un fatto positivo sebbene la grande maggioranza non abbia proposto prodotti oggetto della gara - commenta
Massimiliano Boggetti, presidente Confindustria Dispositivi Medici - ma non dobbiamo assolutamente cadere nell’errore di basarci su un’unica procedura chiudendo ogni possibilità di ricerca e sviluppo in questo campo che sarà indispensabile nei prossimi mesi per affinare le tecnologie contro un virus nuovo”.
L’auspicio di Confindustria Dispositivi Medici è che l’acquisizione dei kit aggiuntivi, che sarà doverosa, venga condotta in armonia tra governo centrale e regioni e che privilegi la selezione di prodotti certificati a garanzia della qualità e sicurezza.
“Il rischio più generale che abbiamo più volte sottolineato è che le gare centralizzate, se ripetute nel tempo, riducano la capacità di offerta del tessuto imprenditoriale del nostro Paese. Uno strumento a cui far ricorso potrebbe essere l’accordo quadro per poter garantire le migliori soluzioni e al contempo sostenere la libera concorrenza che genera inevitabilmente maggiore innovazione e consentirebbe di partecipare alla fornitura indipendentemente dalla dimensione aziendale” - ha concluso il Presidente Massimiliano Boggetti.