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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Scienza e Farmaci

4Oncommunity, la piattaforma per il confronto sulla patologia molecolare predittiva

immagine 3 dicembre - Un ambito di frontiera necessita di strumenti altrettanto avanzati. Quattro giovani specialisti hanno lanciato un portale in cui rispondono ai quesiti dei colleghi. Per il futuro, si intende implementare l’offerta sia dal punto di vista linguistico sia da quello dei contenuti.
Una piattaforma su cui rimanere aggiornati, ma anche dove sia possibile confrontarsi dal punto di vista metodologico o della gestione dei referti. Un ambiente “amico” dove poter porre quelle questioni che, magari per il basso numero di casi affrontati fino a quel momento, uno specialista non sa bene come risolvere. Tutto questo è 4Oncommunity, una piattaforma supportata da Novartis e dedicata alla patologia molecolare predittiva.

Nata dalla passione di quattro colleghi, poi diventati amici, è rivolta a tutto il personale sanitario, che può aprire, in modo libero e gratuito, dei ticket, cioè porre quesiti che riguardino l’anatomia patologica e la Patologia Molecolare Predittiva nei tumori solidi. “Assicuriamo una risposta entro 24 ore e l’interfaccia è molto semplice – assicura Umberto Malapelle del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Università Federico II di Napoli –. Una sorta di chat, con tutti i protocolli di sicurezza del caso, nella quale è possibile allegare anche materiali, purché i dati dei pazienti siano anonimizzati”.

Non si tratta però di un portale pensato per ricevere una second opinion: “Non offriamo una diagnosi sul singolo caso – chiarisce Fabio Pagni, del Dipartimento di Anatomia patologica dell’università Bicocca di Milano –, ma indicazioni di comportamento per modulare meglio la pratica clinica quotidiana”.

È uno strumento pensato soprattutto per gli specialisti che lavorano in centri spoke e non hanno la possibilità di confrontarsi direttamente con colleghi nello stesso laboratorio. “In questo modo possono farlo con noi, in una sorta di stanza virtuale”, aggiunge Pagni.

“Novartis Oncology ha sempre sostenuto un approccio di personalizzazione della medicina e con questa iniziativa vuole offrire un servizio ai centri italiani per supportarli nel creare un network relazionale ancora più forte e radicato basato sul confronto tra esperti, così da aiutare ogni giorno i pazienti oncologici con diagnosi accurate”, afferma Giampaolo Murri, Market Access Head Novartis Oncology Italia. 
 
Respiro europeo e focus sul tumore al seno
La piattaforma, lanciata a fine luglio, è in fase beta: “I feedback dei colleghi sono stati molto positivi e abbiamo intenzione, entro il primo semestre del 2021, di implementare e promuovere il portale – aggiunge Malapelle – Tra le richieste che abbiamo ricevuto e che intendiamo sviluppare, la possibilità di contenuti multi-lingue, che oltre all’italiano comprendano anche l’inglese e lo spagnolo, e una parte dedicata al tumore della mammella. Abbiamo ricevuto molte domande su questo argomento, che nell’ultimo anno è cresciuto molto e sul quale c’è la necessità di sistematizzare le nuove informazioni”.

La popolazione target sono i patologi e gli oncologi, ma la piattaforma è aperta a tutto il personale sanitario e in questi primi mesi sono arrivate richieste da parte di radioterapisti, genetisti e biologi molecolari.

Una volta posto il quesito, un algoritmo di intelligenza artificiale lo invia al professionista del board più indicato: “Ciascuno ha la sua specializzazione e abbiamo fatto in modo di coprire tutte le aree della patologia molecolare predittiva – spiega Malapelle – Tuttavia, c’è un confronto continuo tra di noi: spesso apriamo una sorta di multidisciplinare virtuale e diamo una risposta collegiale”.

La piattaforma assicura una risposta entro 48 ore, ma di solito questa arriva entro 24 ore. “Abbiamo visto che il 65% delle risposte fornite entro 24 ore sono risolutive – rende noto Pagni – Quando questo non è possibile, entro questo intervallo di tempo forniamo comunque un primo feedback e demandiamo l’approfondimento entro le 48 ore”.

Oltre a Malapelle e Pagni, fanno parte del board Matteo Fasan, del Dipartimento di Anatomia patologica dell’Università di Padova e Nicola Fusco, che afferisce al Dipartimento di Oncologia e Ematologia dell’Università di Milano. “Viste le numerose domande arrivate nell’ambito del breast, abbiamo capito di aver bisogno di un approccio più clinico e abbiamo coinvolto un’altra amica e collega, Carmen Criscitiello, che lavora allo Ieo”, conclude Malapelle. 
3 dicembre 2020
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