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QS Edizioni - mercoledì 1 maggio 2024

Gli orientamenti dei cittadini: aumenta la richiesta al pubblico, in flessione il privato

1 dicembre - Poco meno di un terzo della popolazione si è rivolta a un ospedale, pubblico o privato nell’ultimo anno. Me se la richiesta al pubblico è aumentata, anche in virtù dell’aumento degli accessi al pronto soccorso, il privato mostra segni di flessione.
È quanto emerso dall’indagine contenuta nella nona edizione del Rapporto Aiop e condotta su un campione rappresentativo di 2mila famiglie. Obiettivo: capire quali sono gli orientamenti e i comportamenti dei cittadini quando devono optare per un luogo di cura, e il loro livello di soddisfazione per le prestazioni ospedaliere ricevute.
Il 29,5% degli intervistati ha dichiarato di aver utilizzato i servizi ospedalieri negli ultimi 12 mesi (nel 2010 erano il 23,8%). Rispetto al 2010 è cresciuta la preferenza per l’ospedale pubblico (82,3% contro il 79,3%) anche in virtù del sensibile aumento (+2,6%) del ricorso alle strutture di pronto soccorso. In lieve flessione, di conseguenza, i numeri del privato, sia per le strutture accreditate (17,8% contro 19,6%), sia per le cliniche (4,6% contro 5,1%).
I cittadini sono sempre più consapevole e critici nella scelta dei luoghi di cura. Oltre il 40% di chi si è rivolto al privato accreditato negli ultimi 12 mesi dichiara che, al momento del ricovero ospedaliero, ha considerato e confrontato tra loro diverse strutture prima di scegliere: percentuale cresciuta nel 2011 rispetto agli ultimi anni, quando oscillava tra il 30% e il 36%.
Il 19,8% di chi ha scelto gli ospedali pubblici ha preso in considerazione altre opzioni per il ricovero, ma la tendenza, in questo caso, è lievemente al ribasso.
Tra gli utenti delle cliniche private, invece, la percentuale di chi sceglie in modo più “ponderato” sale al 53,8 ed è più alta rispetto a quella dei tre anni precedenti, sempre al di sotto del 50%.
I pazienti scelgono il privato accreditato per la presenza di uno specifico specialista (36,6% degli intervistati). Ma anche per la rapidità delle prestazioni (28,7%) e perché in passato avevano già usufruito dei servizi dell’ospedale selezionato (19,2%).
Gli utenti che hanno scelto gli ospedali pubblici hanno dichiarato di averlo fatto “perché era comodo e vicino a casa” (36,7%), “perché si riteneva migliore” (23,9%) e per abitudine (23,8%). La rapidità delle prestazioni è la prima ragione che ha portato a scegliere le cliniche private (34,5%) seguita dalla “vicinanza a casa” (20,4%) e dal fatto di essere stati consigliati da familiari, amici e parenti (20,2%).
Soddisfatto il 95,3% dei pazienti del privato accreditato, l’87,8% degli ospedali pubblici
L’indagine sui cittadini contenuta nel 9° Rapporto Aiop evidenzia una positiva percezione dei servizi ospedalieri. Ha infatti espresso un giudizio “molto” o “abbastanza soddisfatto” il 96,6% di chi si è rivolto alle cliniche private (cioè pagando le prestazioni), il 95,3% dei pazienti del privato accreditato (che non ha pagato le prestazioni, se non il solo ticket) e l’87,8% di chi ha usufruito delle strutture pubbliche.
Tuttavia le percentuali dei giudizi “molto soddisfatti” sono decisamente più elevate per il privato accreditato (50,7%) rispetto al pubblico (29,0%) e alle cliniche private (46,7%). E inoltre la dinamica di crescita dei giudizi molto soddisfatti è positiva per tutte e tre le strutture considerate, ma con una fortissima ascesa del privato accreditato: dal 29,4% del 2010 al 50,7% del 2011.
Le caratteristiche apprezzate nel privato accreditato sono la cortesia/gentilezza del personale (il 53,3% degli intervistati ha espresso un giudizio “molto soddisfatto”), la competenza/professionalità degli operatori (49,3%) e la pulizia degli ambienti (47,6%). Gli ospedali pubblici sono apprezzati soprattutto per la competenza/professionalità degli operatori (il 32,3% ne dà un giudizio “molto soddisfatto”). Il tasso di fidelizzazione infine è massimo nel privato: il 97,1% dei pazienti si dichiara infatti propenso a riutilizzare la struttura accreditata e il 98,6% la clinica privata, contro il 91,4% nel caso dell’ospedale pubblico.
 
 
1 dicembre 2011
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