9 aprile -

“Il sottosegretario alla Salute Gemmato ha rivendicato il mezzo miliardo destinato ai privati convenzionati per abbattere le liste d’attesa, sostenendo che i cittadini non si scandalizzano se le prestazioni vengono erogate dal privato. Il problema, però, non è che gli italiani si scandalizzano, ma che rinunciano a curarsi o che si indebitano per farlo. I numeri sciorinati oggi da Fondazione Gimbe sono eloquenti, in questo senso: quasi due milioni di persone hanno rinunciato alle cure per motivi economici e 4,2 milioni le hanno limitate. Non si tratta di una crociata ideologica contro il privato, ma il sottosegretario sa bene che le strutture convenzionate non risolvono il problema e che tra l’altro scelgono solo le prestazioni più remunerative e a più basso rischio, rinunciando a quelle costose e spesso salvavita. Non è quindi comprensibile perché, se esistono risorse spendibili per abbattere le liste d’attesa, non le usiamo per dare ossigeno al SSN, che va salvato dalla crisi che lo attanaglia”.

Lo scrive in una nota Andrea Quartini, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali alla Camera e Coordinatore del Comitato Politico Salute e Inclusione Sociale del M5S.

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