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QS Edizioni - martedì 14 maggio 2024

La sperimentazione è già partita in Calabria, Campania e Piemonte

28 novembre - Innovazione e ricerca per dare stimoli ad un’Italia che soffoca sotto la pressione della crisi economica. In un periodo in cui le uniche soluzioni previste dal Governo Monti sembrano essere tagli generalizzati e che quindi toccherebbero notevolmente anche l’ambito sanitario, ecco un progetto che rende tangibile e concreto il beneficio del risparmio e della semplificazione. Questo è il messaggio che hanno voluto lanciare il Ministro della Pubblica Amministrazione Patroni Griffi, accompagnato dal Ministro dell’Università e Ricerca Francesco Profumo, per la presentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Il progetto pilota ha coinvolto tre regioni italiane: Piemonte, Campania e Calabria. Dunque una persona che è residente in Calabria, ma che si trovasse nella necessità di un ricovero presso una struttura del Piemonte ha la possibilità di essere assistito con facilità, ma soprattutto velocità, caratteristica molto spesso fondamentale per salvare una vita, evitando al personale medico l'esigenza di ripetere analisi già effettuate dal paziente. Il Fascicolo Sanitario Elettronico è il risultato di un progetto realizzato dal CNR e promosso appunto dal Ministero della Pubblica Amministrazione e Semplificazione. Rappresenta uno strumento innovativo che consente ai medici di consultare tutte le informazioni sul paziente raccolte nel corso della vita in qualsiasi regione d’Italia. Si tratta di un sistema informatico su scala nazionale che ha lo scopo di agevolare l’assistenza al paziente. Il fascicolo è un vero è proprio “archivio della salute” di ogni cittadino italiano in cui si ritrovano i dati di: esami effettuati, le ricette richieste, i ricoveri e le certificazioni fatte. Questo file personale di ogni paziente è a disposizione di tutti gli operatori sanitari, ospedali ed Asl, su tutto il territorio nazionale.
Roberto Guarasci, curatore del progetto per il Cnr di Cosenza ci dice: «Abbiamo realizzato una piattaforma digitale “open source”, cioè un software libero che rende il fascicolo elettronico una realtà. Perché far interagire le regioni che hanno partecipato alla sperimentazione – continua il professor Guarasci – ha realmente garantito a tutti gli operatori del settore sanitario la consultazione e l’aggiornamento dei dati relativi alla salute del cittadino». Il Fascicolo Sanitario Elettronico, nonostante nel progetto embrionale, abbia portato risultati positivi, per la diffusione ha bisogno di uno slancio di volontà delle singole amministrazioni regionali: «Il fatto di avere un unico server pubblico condiviso dalle Regioni e quindi dalle Asl, come provato dalla nostra ricerca – conclude il Professor Roberto Guarasci – è la dimostrazione che si può arrivare ad una sanità con meno carta e più informatica. Il problema che va realmente superato per far progredire il progetto, è quello riscontrato dagli operatori di settore dell’immissione dei dati dei propri pazienti».
“Spesso in questo Paese, a livello di innovazione si parte da zero – afferma il Ministro Francesco Profumo – oggi invece con il fasciolo elettronico abbiamo costruito una sorta di “hub” ovvero un centro che mette in relazione il medico, il paziente e la sanità pubblica – e continua il Ministro – un primo passo da sviluppare ulteriormente in futuro”.
Il Ministro Patroni Griffi punta l’attenzione sul risparmio economico effettivo che l’intero Paese avrebbe con un utilizzo a pieno regime del Fascicolo Sanitario Elettronico: «Le stime parlano chiaro, si risparmierebbero 600 milioni di euro netti all’anno – continua Patroni Griffi – relativi alla diminuzione, per esempio, dell’emissione di ricette cartacee». Durante la presentazione dei risultati del progetto di ricerca, sono stati descritti altri risparmi tangibili che si otterrebbero quando il fascicolo sanitario elettronico sarà portato alla sua maggiore operatività, evitando e riducendo gli sprechi ai quali l’Italia è abituata quando si parla di servizio pubblico.
Le stime riguardo gli effettivi risparmi dati dalla messa in atto del Fascicolo Sanitario Elettronico su scala nazionale, che sono state effettuate dall’Ufficio Studi e Progetti per l’Innovazione Digitale guidato dal Dott. Paolo Donzelli: “Secondo i nostri calcoli e secondo uno studio canadese il risparmio nazionale sarebbe di 3/5 milioni di euro all’anno. Le basi normative ci sono ora bisogna implementare l’uso del fascicolo – e Donzelli precisa – che è presente nel disegno di legge sulla Sperimentazione clinica, approvata alla Camera, ma che resta fermo in Senato. Siamo convinti che lo sviluppo della digitalizzazione in sanità sia la strada giusta da perseguire e che porti il miglioramento del settore che tutti si aspettano”. La richiesta continua di evoluzione da parte dei cittadini che chiedono soluzioni ai propri problemi, che si affrontano tutti i giorni, come quelli legati alla salute, potrebbe trovare risposta in questo progetto sanitario. «Su pagamenti on-line e identità elettronica sono stati fatti passi avanti, ma da tempo va completato l’ultimo miglio». Con questa parole chiude la presentazione il Ministro Patroni Griffi e conferma la volontà di ottimizzare la Pubblica Amministrazione: “La piccola azione compiuta sulla maturità con l’invio elettronico delle tracce dimostra che il Paese è pronto. Ci vuole uno sforzo per rendere fruttuose le risorse mese in campo per le sperimentazioni e che attualmente non diventano mai modello nazionale. Il Fascicolo Sanitario Elettronico invece ha tutte le caratteristiche per farlo”.
 
28 novembre 2012
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