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QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

Toscana. Per screening tumore cervice uterina si passa al test Hpv

30 novembre - Screening per il tumore della cervice uterina: da dicembre in Toscana si passerà progressivamente dal Pap test, utilizzato finora, al test Hpv (Human papillomavirus) come esame di screening primario. Lo ha stabilito una delibera secondo la quale il nuovo programma prenderà il via da dicembre nella sola Asl 10 di Firenze per estendersi, dal 2013, prima ad altre tre aziende sanitarie, poi gradualmente a tutte le altre, andando completamente a regime nell’arco di 4 anni. Nella fascia di età 25-34 anni continuerà ad essere utilizzato il Pap test triennale, mentre nella fascia di età 35-64 il Pap test sarà sostituito dal test Hpv, da fare ogni 5 anni.

“L’avvio del nuovo programma, primo in Italia e tra i primi in Europa, che prevede l’offerta del nuovo screening alla popolazione di un’intera regione – ha osservato l’assessore al diritto alla Salute, Luigi Marroni – pone la Toscana all’avanguardia in Italia nell’innovazione, e trasferisce in un programma di screening anni di fruttuosa ricerca scientifica. L’avvio di questo programma rappresenta un prototipo a livello nazionale ed europeo e potrà costituire un’esperienza di riferimento anche per altre regioni”.

Come il Pap test, anche il test Hpv si fa con un prelievo vaginale. Le conoscenze tecnico scientifiche disponibili, frutto della stessa ricerca condotta anche dall’Ispo, indicano la necessità di utilizzare come test primario per lo screening cervicale il test Hpv nella fascia di età 35-64 anni. “Stanno uscendo su questo nuove linee guida europee – ha spiegato Eugenio Paci, epidemiologo dell’Ispo – l’Hpv è un fattore causale del tumore alla cervice. Il test Hpv dà un risultato equivalente a quello del Pap test, ma ha il vantaggio di dare una maggiore protezione, e di poter essere effettuato con una frequenza minore: ogni cinque anziché ogni tre anni”.
Come mai per la fascia di età 25-34 si mantiene il Pap test? “L’Hpv è un’infezione sessuale – ha spiegato Paci – la fascia di età 25-34 è quella sessualmente più attiva. Nelle donne più giovani si possono riscontrare infezioni che oggi ci sono e domani invece spariscono. Nelle popolazioni giovani ci sono molte Hpv, ma poche diventano persistenti e proseguono, trasformandosi poi in un tumore. Quindi, per quella fascia di età, è più attendibile il Pap test”.

Le stime prevedono che con il test Hpv saranno screenate ogni anno circa 79.000 donne, mentre il numero di donne screenate con il Pap test sarà di circa 36.200 l’anno.
 
30 novembre 2012
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