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QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

L'assistenza specialistica extra ospedaliera

26 settembre - Lo scarto tra il valore delle prestazioni con tariffa regionale dell’anno e con tariffa ministeriale 1996 e 2012 resta, almeno sulla carta, a totale carico dei bilanci regionali (ovvero il 9,28% del valore delle prestazioni rese nel 2010 se il confronto viene effettuato tra le tariffe regionali 2010 e le tariffe ministeriali del 1996, il 15,22% qualora il confronto venisse effettuato tra le tariffe regionali 2010 e le tariffe ministeriali del 2012). [TAVOLA 22]

La spesa totale per la specialistica ammonta a circa € 9,5 mld., ovvero l’8,36% della spesa sanitaria pubblica totale, di cui il 52,28% è attribuibile alle prestazioni rese nelle strutture pubbliche ed il rimanente 47,72% a quelle effettuate nei centri privati accreditati. [TAVOLA 23] Per quanto attiene alla componente pubblica, le percentuali più elevate si osservano in Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano ed Umbria.  Di contro la componente privata accreditata raggiunge i suoi valori massimi in Sicilia, Calabria, Molise e Lazio.  Si noti, tuttavia, che le stime devono essere assunte con prudenza, in quanto i dati non appaiono del tutto coerenti: la spesa privata accreditata, nel 2010, ammonta a circa € 4,5 mld (€ 4,8 mld. se consideriamo quella che si desume dai modelli CE), mentre quella che si ottiene applicando le tariffe scontate 1996  in luogo di quelle regionali, alle prestazioni rese nel 2010, seppur con la sola considerazione di quelle previste nel nomenclatore nazionale del 1996, si ferma a circa € 2,7 mld.
Appare quindi evidente la necessità di rivedere i flussi informativi di un settore che rappresenta una delle maggiori voci di costo della Sanità.
26 settembre 2013
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