Quando si parla di cure per la salute, lo scenario attuale vede una offerta pubblica sempre più ridotta a cui si aggiunge un numero crescente di cittadini che non riesce a sostenere tali spese di tasca propria. Il tale contesto il 63% degli italiani ha però chiaro quale potrebbe essere il soggetto terzo in grado di supportare pubblico e privati cittadini: le aziende. Quasi due italiani su tre credono infatti che le aziende debbano occuparsi di cure sanitarie per i propri dipendenti. A questi si aggiunge un ulteriore 18% a cui piacerebbe che le imprese fossero maggiormente coinvolte in questo aspetto di quanto lo siano ad oggi. È quanto rileva la nuova ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria.
Su questo versante la ricerca evidenzia come siano ancora molti i lavoratori italiani poco informati su cosa preveda il proprio contratto di lavoro in termini di coperture sanitarie: il 25% infatti ammette di non essersi mai personalmente informato a riguardo, a cui si aggiunge un rispondente su tre (32%) che non crede che il proprio contratto di lavoro preveda questo aspetto e che nessuno all’interno della propria azienda lo ha mai informato in proposito. Solo il 29% afferma di sapere che è prevista una copertura per determinate prestazioni mediche.
Ma quali sono le iniziative messe in atto dalla propria azienda che gli italiani apprezzerebbero di più rispetto alla salute? Il 50% - anche su la scia della crisi economica del nostro paese - punta su le polizze integrative, mentre il 37% gradirebbe campagne di prevenzione.
Guardando alle singole prestazioni che gli italiani vorrebbero vedersi garantire all’interno dei contratti di lavoro, quelle che raccolgono i maggiori consensi sono le cure odontoiatriche (75%), le cure oculistiche (50%), le coperture per terapie fisioterapiche (30%) e per l’assistenza domiciliare (28%).
Fiammetta Fabris, Direttore Generale UniSalute afferma: “La sanità integrativa è diventata una componente di tutela importante per molte categorie di lavoratori e può rivelarsi la chiave di volta per garantire ad una fascia sempre più ampia di persone la cura della propria salute. È necessario coinvolgere tutti i soggetti preposti, aziende, istituzioni locali, sindacati ed operatori del settore per ampliare sempre di più le coperture a disposizione, lavorando affinché possano essere allargare anche ai membri delle famiglie”.