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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Studi e Analisi

Farmaceutica. L’analisi di Federfarma: spesa convenzionata a carico del Ssn in calo dello 0,3% nel primo trimestre 2015

immagine 3 agosto - Le confezioni di medicinali erogate a carico del Ssn sono state oltre 289 milioni, con una diminuzione del -0,7% rispetto allo stesso periodo del 2014. Cresce la spesa a carico dei cittadini che passa dal 13,2% di marzo 2014 al 13,7% di marzo 2015, a seguito degli interventi regionali sui ticket e del crescente ricorso ai medicinali di marca più costosi, con conseguente pagamento della differenza di prezzo rispetto all’equivalente.
La spesa farmaceutica convenzionata netta Ssn, nel primo trimestre 2015, ha fatto registrare una diminuzione del –0,3% rispetto allo stesso periodo del 2014. L’andamento è diversificato a livello mensile. Mentre il mese di gennaio 2015 ha fatto segnare un calo del -2% rispetto a gennaio 2014, febbraio e marzo hanno visto aumentare la spesa rispettivamente del +0,2% e del +0,9%. Nel primo trimestre dell’anno in corso si inverte anche il trend di aumento del numero delle ricette, che sono diminuite del -0,7% rispetto al primo trimestre 2014, così come sembra al momento arrestarsi il calo del valore medio netto delle ricette, aumentato nel primo trimestre dell’anno in corso del +0,4% (lordo: +1%). Sono stati, quindi, prescritti mediamente farmaci di prezzo più alto. Nei primi tre mesi del 2015 le ricette sono state oltre 157 milioni, pari in media a 2,6 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del SSN sono state oltre 289 milioni, con una diminuzione del -0,7% rispetto allo stesso periodo del 2014. Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 4,8 confezioni di medicinali a carico del Ssn. Questa l’analisi realizzata da Federfarma sull’andamento della spesa farmaceutica a carico del Servizio sanitario nazionale nel primo trimestre 2015.
 
Il contributo delle farmacie al contenimento della spesa
"Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa - oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura gratuita di tutti i dati sui farmaci Ssn - con lo sconto per fasce di prezzo, che ha prodotto nel primo trimestre 2015 un risparmio di oltre 133 milioni di euro, ai quali vanno sommati circa 18 milioni di euro derivanti dalla quota dello 0,64% di cosiddetto pay-back, posto a carico delle farmacie a partire dal 1° marzo 2007 e sempre prorogato, volto a compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinal", si legge nell'analisi di Federfarmai. A tali pesanti oneri si è aggiunta, dal 31 luglio 2010, la trattenuta dell’1,82% sulla spesa farmaceutica, aumentata, da luglio 2012, al 2,25%. Tale trattenuta aggiuntiva ha comportato, per le farmacie, un onere quantificabile nel primo trimestre 2015 in circa 51 milioni di euro. Complessivamente, quindi, il contributo diretto delle farmacie al contenimento della spesa, nei primi tre mesi del 2015, è stato di oltre 200 milioni di euro. È bene ricordare che lo sconto a carico delle farmacie ha un carattere progressivo in quanto aumenta all’aumentare del prezzo del farmaco, facendo sì che i margini reali della farmacia siano regressivi rispetto al prezzo. Le farmacie rurali sussidiate e le piccole farmacie a basso fatturato Ssn godono di una riduzione dello sconto dovuto al Ssn.

Quote di partecipazione a carico dei cittadini
L’incidenza sulla spesa lorda delle quote di partecipazione a carico dei cittadini è passata dal 13,2% di marzo 2014 al 13,7% di marzo 2015 a seguito degli interventi regionali sui ticket e del crescente ricorso dei cittadini ai medicinali di marca più costosi, con conseguente pagamento della differenza di prezzo rispetto all’equivalente di prezzo più basso, a causa delle polemiche sull’efficacia dei medicinali generici e sulla sostituzione da parte del farmacista con un equivalente tra quelli di prezzo più basso, che creano diffidenza nei cittadini. Nelle Regioni con ticket più incisivo le quote di partecipazione hanno un’incidenza sulla spesa lorda tra l’11,5% e il 17,9%. Complessivamente i cittadini hanno pagato quasi 132 milioni di ticket sui farmaci, di cui più del 64% (dato Aifa) dovuto alla differenza di prezzo rispetto al farmaco equivalente meno costoso. 
3 agosto 2015
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