La sfera definita come “long term care” (LTC) assorbe mediamente l’1,6% del PIL tra i paesi dell’Unione Europea e comprende un insieme di attività rivolte a individui con handicap fisici o psicologici, a persone anziane e a persone che per poter svolgere la loro routine quotidiana hanno necessità particolari. Il Briefing Paper "
Aspettative di vita e servizi LTC. Come impedire che una buona notizia diventi un problema" di
Paolo Belardinelli analizza la gestione del fenomeno LTC in Italia comparandola a quella di altri Paesi europei: Germania, Olanda, Spagna, Francia e Regno Unito. Alla luce di questo confronto internazionale sono state individuate alcune best practices da seguire per poter migliorare l’efficienza e la qualità del nostro sistema di LTC.
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Innanzitutto, i trasferimenti in cash sono uno strumento piuttosto comune nelle esperienze analizzate e, quando viene data la possibilità di scegliere tra questa modalità e i servizi in kind, gli utenti manifestano una forte preferenza verso la prima. Un aspetto su cui da noi sarebbe opportuno intervenire è la qualità dei controlli che vengono fatti su chi richiede il trasferimento e la previsione di qualche forma di differenziazione nell’importo assegnato a seconda del disagio del beneficiario.
In secondo luogo, rispetto agli altri Paesi in Italia si evidenzia una scarsa offerta di posti letto nelle residenze assistenziali (RSA e RA) - spiega Belardinelli -. Ciò non significa che sia auspicabile un intervento pubblico diretto a colmare questa lacuna; in quasi tutti i Paesi infatti è il privato a gestire la maggior parte dell’offerta di questo servizio. Ciò che invece sarebbe auspicabile è una semplificazione normativa delle procedure di accreditamento, oggi confuse e disordinate. Infine, dal punto di vista del finanziamento, nelle migliori esperienze analizzate sono previsti schemi assicurativi destinati a coprire le spese per i servizi LTC uniti a meccanismi di co-payment, che se ben disegnati potrebbero essere efficaci nel costruire un sistema sostenibile, dando coscienza alle persone del costo e dei benefici dei servizi di cui hanno bisogno".
Stefano A. Inglese