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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Studi e Analisi

Agenas. Corte dei Conti: "Bilanci in avanzo per 19 mln. Ma attenzione ai costi”

immagine 26 luglio - Positiva la relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali. Con un avanzo di 7,985 milioni nel 2009 e di 10, 889 milioni nel 2010, l’Agenas chiude il biennio con un bilancio positivo di quasi 19 milioni. Ma i giudici contabili mettono in guardia dalla “consistenza dei costi”, sui cui chiede “un attento monitoraggio”.
Bilancio positivo per l’Agenzia per i servizi sanitari regionali. A certificarlo è la Corte dei Conti che, con la Determinazione e relazione della Sezione del controllo sugli enti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Ente per gli esercizi 2009–2010, dichiara un risultato di avanzo pari a 18,874 milioni di euro.
In particolare, osserva la Corte dei Conti, l’andamento operativo dell’Agenzia nel biennio di riferimento è stato caratterizzato dalla gestione del Sistema nazionale Ecm, i cui proventi e l spese “hanno contribuito significativamente alla formazione delle positive risultanze contabili degli esercizi”. Ma quali sono i numeri di queste risultanze contabili? Un avanzo pari a 7.985.321 di euro nel 2009 ed a 10.888.735 di euro nel 2010.
Gli accertamenti e gli impegni hanno raggiunto nel 2009 l’importo, rispettivamente, di euro 22.252.559 e di euro 14.267.238, con incrementi del 5% e del 17%. Nell’esercizio successivo, invece, le percentuali in aumento del 18% e dell’8% comportano valori in entrata e uscita pari a 26.335.368,22 e 15.446.633,98 di euro.
L’attività nazionale Ecm ha così influito: in entrata per 13.786.070 di euro nel 2009 e 13.357.444,14 nel 2010, con incidenza pari al 62% e al 51% sulle entrate complessive ed al 64% e 54% su quelle correnti; in uscita rispettivamente per 2.500.000 e 803.000, corrispondenti al 18% e 5% delle spese complessive ed al 19% e 6% di quelle correnti.
Tuttavia scostamenti rispetto alle previsioni di bilancio, e ciò induce la Corte ad esortare l’Ente ad una più attenta ponderazione delle proprie esigenze in occasione della stesura del documento previsionale, specie in materia di spese, al fine di assicurare l’attendibilità della programmazione”.
Tra i dati raccolti, risulta poi che i trasferimenti da parte dello Stato hanno registrato un andamento alterno, con una flessione pari al 27% nel primo esercizio e una ripresa del 66% nel successivo, mentre è proseguito il progressivo incremento delle entrate di parte corrente, pari a 24,721 milioni a fine biennio, con incidenza del 94% sulle entrate totali.
Il contributo ordinario statale è stato rispettivamente di 3.711.873 e 4.177.929, corrispondente a circa il 17% delle entrate correnti, mentre nel 2008 era stato di 4.154.489 di euro, con un’incidenza del 20% sulle stesse entrate.
Al contributo ordinario si sono, peraltro, aggiunti ulteriori contributi statali per 2.719.581 ed 6.483.736 di euro, dei quali una parte (547.581 e 1.151.550) per quella corrente, ed il resto per la ricerca finalizzata, gli accordi di collaborazione, la realizzazione di report e le campagne di sensibilizzazione.
Infine, con riferimento alla gestione economico e patrimoniale, la Corte dei Conti rileva in particolare che:
• nel 2009 la crescita dei costi della produzione è stata più evidente di quella dei corrispondenti ricavi, sicché l’utile d’esercizio, pari a 8.113.682 di euro, è risultato minore del 9% rispetto a quello registrato nel 2008. Nel 2010, invece i costi flettono del 16% a fronte di maggiori ricavi (+13%), con conseguente incremento del risultato economico pari a 13.554.612 di euro (+67%);
• la costante crescita dell’attivo patrimoniale ha ampiamente compensato l’alterno andamento delle passività, comportando nel periodo un aumento del patrimonio netto, che a fine del 2010 ha raggiunto l’importo di 51.009.624 di euro;
• il fondo di cassa a chiusura del biennio, pari a 47.864.340, è aumentato del 102% rispetto al 2008: la gestione dei residui registra una costante e accentuata preminenza dei passivi rispetto agli attivi, in ragione anche della durata pluriennale di taluni programmi di attività;
• l’avanzo di amministrazione, infine, è stato di 29.836.275 e 40.824.416 di euro, con un incremento del 37% in ciascun esercizio, mentre la quota indisponibile risulta essere di 784.000,00.
“Malgrado la riduzione registrata nell’ultimo esercizio – mette però in guardia la Corte dei Conti -, la consistenza dei costi della produzione, destinati fisiologicamente ad aumentare in relazione all’incremento dei compiti da svolgere, induce la Corte a ribadire l’esigenza di un attento monitoraggio degli oneri di gestione, che assicuri, ai fini del perseguimento delle importanti finalità istituzionali, una oculata amministrazione delle risorse”.
 
26 luglio 2011
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