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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Studi e Analisi

Sic-Sanità in cifre. È boom di ricette e prestazioni specialistiche

immagine 14 dicembre - In 10 anni sono state effettuate 220 mln di prescrizioni in più, mentre il numero delle prestazioni specialistiche tocca quota 1mld e335 mln, vale a dire 22,24 prestazioni annue per ogni cittadino. È quanto emerge dal Compendio del centro studi Sic di FederAnziani presentato oggi a Roma.
Aumenta la speranza di vita e si riducono i ricoveri. Ma crescono costi, sprechi e numero delle prestazioni specialistiche, che toccano quota 1 miliardo 335 milioni, vale a dire 22,24 prestazioni annue per ogni cittadino. Esplode, inoltre, il numero delle ricette, con 220 milioni di prescrizioni in più nel giro degli ultimi 10 anni, senza capire quanto costa ogni registrazione’.
Sono questi in sintesi i risultati del Compendio ‘Sic-Sanita’ in cifre 2010′ - elaborato dal centro studi Sic di FederAnziani in collaborazione con il Ceis dell’Università di Tor Vergata e con la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore - che ha messo sotto osservazione i bilanci di Asl, Ao, Irccs e le banche dati del Ministero della Salute, delle Regioni.
Dall’indagine, presentata questa mattina in Senato, emerge che a fronte di una diminuzione delle giornate di degenza, con un numero pari a quasi 6 milioni di giornate in meno, esplodono le prestazioni per branca specialistica, pari a 1 miliardo 335 milioni di prestazioni effettuate nel 2008, come dire che ogni cittadino si sottopone a 22,24 prestazioni per anno, con un incremento rispetto al 2006 di ben 48 milioni di prestazioni. Dal punto di vista economico, in dieci anni la spesa sanitaria è passata da 62,6 miliardi di euro a 109 miliardi di euro, con un incremento di ben 47 miliardi di euro.
“Occorre essere più incisivi nella guerra agli sprechi - ha dichiarato Roberto Messina, presidente di FederAnziani - adottando misure semplici e razionali, migliorando la comunicazione tra Asl e Asl, ponendo rimedio, insomma, a una serie di storture che il Compendio Sic Sanità in cifre mette in evidenza”.
Secondo i dati del Compendio il numero delle ricette, negli ultimi 10 anni, è aumentato di 220 milioni di unità, arrivando nel 2010 a 571 milioni di prescrizioni, quando nel 2000 se ne compilavano 351 milioni. Il centro studi ipotizza che il costo che lo Stato sostiene per stampa, acquisizione e archiviazione di questi 571 milioni di ricette ad un solo euro cad., ammonti a oltre mezzo miliardo di euro.
Per le sole pillole, invece, nel 2010 il costo per lo Stato, ovvero la classe A, è arrivata a 12.985 milioni e la spesa a carico dei cittadini per l’acquisto privato (A, C, Sop e Otc) è arrivata alla somma di 4 miliardi 215 milioni. Salgono vertiginosamente le spese per i farmaci di Asl, Aziende ospedaliere, Ria e penitenziari, superando la quota di 7 miliardi di euro. Nell’ultimo anno sul versante ticket si è provveduto, nostro malgrado, a sfilare dalle tasche dei cittadini oltre 130 milioni di euro, passando da un ticket medio pro capite di 14,34 euro nel 2009 ai 16,56 euro nel 2010, ovvero +15% in un solo anno. Unico dato confortante per i farmaci: negli ultimi quattro anni la spesa pro capite per i farmaci equivalenti (cittadino e Ssn) è passata da 29,7 euro nel 2006 a 51,2 nel 2009, segnando un +72%.
Sul fronte dei conti economici delle strutture sanitarie regionali è emerso che le voci dei costi per lavanderia, pulizia, mensa, utenze telefoniche e premi assicurativi costano agli italiani 3,68 miliardi di euro che vengono “sprecati” per oltre 1,1 miliardi (quasi il 30%).
14 dicembre 2011
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