Internet non è per gli italiani: nella classifica stilata da Eurostat per l’utilizzo percentuale del web l’Italia nell’Ue 28 è quartultima nel 2018 con il 74% di utilizzo, seguita solo da Grecia, Romania e Bulgaria e comunque ben al di sotto della media Ue dell’85% e con la Danimarca in testa al 98 per cento.
Nel 2018, l'85% delle persone di età compresa tra i 16 ei 74 anni nell’Ue ha usato Internet nei precedenti tre mesi dell’intervista Eurostat, passando, appunto, dal 98% in Danimarca al 65% in Bulgaria.
L'uso di Internet è cresciuto rapidamente nel corso degli anni: nel 2007 si attestava al 57% e nel 2012 al 73 per cento.
Internet è stato utilizzato principalmente per inviare/ricevere e-mail (73%) e per trovare informazioni su prodotti e servizi (70%).
La maggior parte delle persone ha utilizzato Internet anche per guardare contenuti video da servizi commerciali o di condivisione (57%), partecipare ai social network (56%), utilizzare servizi bancari (54%) e cercare informazioni sulla salute (52%).
Ma l’Italia è sempre agli ultimi posti nelle attività specifiche.
Ad esempio, nell’utilizzo di internet per prendere appuntamento con un professionista è a nove posti dal fondo della classifica e scende al
terzultimo posto per la ricerca di informazioni sulla salute.
E ci sono utilizzi dove va anche peggio. In un ambiente che appare inondato dai social,
l’Italia è penultima (va peggio solo la Francia) per la partecipazione ai social network con il 46% contro una media Ue del 56% e ancora una volta la Danimarca in testa con il 79 per cento.
Ultima in classifica invece è per la ricerca di informazioni su beni e servizi: l’Italia è al 40% di utilizzo di internet, la media Ue al 70% e in testa alla classifica ci sono i Paesi Bassi con l’89%, più del doppio del popolo di internet di casa nostra.
Quartultima per la riproduzione e il download di giochi, quintultima per l’home banking, l’invio di email e le telefonate o videochiamate, è a sei posti dal fondo per la vendita di beni e servizi e per l’ascolto di musica.
Va un po’ meglio per la TV in streaming dove l’Italia si ferma a otto posti dal fondo.
E ancora meglio per la visione di contenuti video da servizi commerciali o di condivisione (12 posti dal fondo), mentre è quasi a metà classifica nel guardare video su richiesta da servizi commerciali e video dalla condivisione di servizi (a 13 posti dal fondo).