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QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

Studi e Analisi

Aborto. Ginecologi obiettano per la carriera. Lo pensa il 77% degli italiani

immagine 5 aprile - Lo rileva un sondaggio online lanciato da Noi Donne e al quale hanno risposto oltre mille persone, soprattutto donne ma anche uomini. Solo per il 4% l’obiezione è una legittima scelta etica o religiosa. Ecco il quadro delle obiezioni di coscienza alla legge 194, regione per regione.
È obiettore oltre il 70% dei ginecologi. Una scelta che negli anni si è peraltro sempre più diffusa tra la categoria, come emerge dalla Relazione 2011 sulla legge 194 che il ministro della Salute ha presentato in Parlamento lo scorso agosto. A livello nazionale, infatti, l’obiezione di coscienza tra i ginecologi è salita dal 58,7% del 2005, al 69,2% del 2006, al 70,5% del 2007, al 71,5% del 2008, per poi scendere, ma solo leggermente, al 70,7% nel 2009.
 
Una scelta, quella dell’obiezione di coscienza, che però non convince gli italiani, secondo i quali i ginecologi non sarebbero affatto spinti da profonde convinzioni etiche e religiose, bensì da motivi di immagine e/o interessi economici. Almeno così emerge dal sondaggio online lanciato lo scorso 8 marzo da Noi Donne (www.noidonne.org) e che in meno di un mese ha raccolto oltre mille risposte, arrivate principalmente da donne ma anche da uomini, come spiega al nostro giornale Tiziana Bartolini, la direttrice della rivista mensile ND-Noi Donne, che ha aperto il numero di aprile con uno speciale dal titolo “Obiettori. Di coscienza?”.
 
Il sondaggio non ha valore statistico e rappresenta certamente una realtà parziale e numericamente poco consistente, ma restituisce un quadro dal quale emergono importanti spunti di riflessione. A cominciare dalla crisi della relazione medico-paziente. Dalle risposte rilevate da Noi Donne, infatti, emerge una forte mancanza di fiducia dei lettori nei confronti delle ragioni che guiderebbero l’operato dei professionisti.
 
Ben il 77% dei rispondenti ritiene infatti che l’obiezione di coscienza dei ginecologi sia essenzialmente dettata da motivi di carriera e/o da un interesse economico. Un ulteriore 15% pensa che si tratti di un’espressione di profonda misogenia. Per il 3%, invece, non si tratterebbe di una scelta contro le donne, ma dettata semplicemente dalla mancanza di interesse. Solo il 4% ritiene che l’obiezione di coscienza sia un diritto dei ginecologi per motivi etici o religiosi.
 
Ma se i ginecologi dedicassero più tempo e spazio alla comunicazione con le loro pazienti, si potrebbe ristabilire quel clima di fiducia offuscato da ombre mercantilistiche, falsi miti e pregiudizi ideologici che compromettono l’immagine dell’intera categoria? Sì, come suggerisce una delle lettrici di Noi Donne nei commenti che accompagnano il sondaggio. Noi Donne, infatti, non si è limitato a domandare ai lettori quali motivi spingessero i ginecologi ad essere obiettori. Ma ha cercato di capire anche quali ragioni portassero i lettori a fornire le loro risposte invitandoli a commentare in particolare tre aspetti:
- Perché sono aumentati così tanto gli obiettori di coscienza negli ospedali?
- Cosa vorresti dire loro?
- Cosa dovrebbe fare lo Stato per diminuire il numero degli obiettori?
 
Ecco una selezione dei commenti dei lettori di Noi Donne sul tema dell’obiezione dei ginecologi.
 
Perchè sono aumentati così tanto gli obiettori di coscienza negli ospedali?
  • penso per motivi di carriera soprattutto in certe regioni
  • forse perché non ci sono più punti di riferimento (consultori, ecc...) in particolare per le giovanissime le quali, confondono la libertà "donandosi" ad un uomo, prive di consapevolezza del rispetto e del valore
  • non viene apprezzato il lavoro che svolgono
  • in parte per motivi di carriera, in parte per il ritorno ad una religiosità arcaica basata sul peccato e punizione
  • perché i loro obiettivi sono condizionati fortemente dai loro dirigenti che con ricatti non espliciti indicano la strada da seguire. Viceversa sono segnati ed esclusi da qualsiasi gratificazione anche professionale
  • perché il potere della gerarchia cattolica è sempre più invasivo
  • probabilmente perché vige l'esclusione di chi pratica l'aborto ripetutamente dal cerchio dei medici e dall'avanzo nella carriera medica
  • perché forse in questo modo è più facile fare carriera
  • perché è una scelta più comoda, facile
  • perché cosí si fa carriera facendo finta di essere bravi cattolici e inoltre si possono offrire aborti illegali a cifre da capogiro, per arrotondare la parcella!
  • per comodità ed aumentare la de-responsabilizzazione del personale, si ritiene spesso sia una situazione scomoda e di facile giudizio
  • negli ultimi anni i medici hanno perso, ancora più che nel passato, la deontologia professionale e sono scivolati verso una professione protesa al guadagno e alla tutela di posizioni personali prescindendo dal bene comune e dalla salute delle donne
  • perché chi non è obiettore ha grosse difficoltà di progressione di carriera e di crescita professionale
  • per motivi prioritariamente di carriera: sentono e si adeguano all'aria dei tempi
  • perché, soprattutto gli uomini non sono interessati, pensano che sono cose da donne. Non vogliono scocciature e certo sono anche misogini
  • non riesco proprio a spiegarmelo
  • perché non hanno voglia di lavorare; perché sono disinformati; perché non hanno rispetto delle donne
  • principalmente per ipocrisia e per ingraziarsi la dirigenza
  • da sempre, da quando c'è la legge 194, i buoni sono gli obiettori e i cattivi sono coloro che sono a fianco delle donne nella loro scelta di abortire
  • in ogni ospedale vi sono primari che vengono nominati da lobby politiche e se un medico si scontra non vive più
  • credo che la crisi degli ultimi tempi e come sempre l'interferenza del clero sono alla base dell'obiezione di coscienza dei medici...inoltre c'è il vuoto delle donne che non fanno più tanta opposizione
  • perché guadagnano con l'esercizio della professione in strutture private a pagamento, e quasi sempre legate al mondo cattolico
  • disinteresse per la salute pubblica e l'autodeterminazione femminile, arrivismo
  • perché è evidente che non solo nel campo della legge 194, ma in generale c'è un attacco in corso alla sanità pubblica
  • perché praticare l'aborto non è conveniente per la loro carriera. Interessati solo ad essa e non al benessere delle donne né tantomeno ai loro diritti
  • credo che insieme alle ragioni "economiche" alla base ci sia un utilizzo del corpo femminile come fonte di reddito e non di diritti. E forse noi donne ci siamo stancate di dover lottare "a favore" dell'aborto e vorremmo altro....





Cosa vorresti dire loro?
  • Che le donne devono essere libere nelle loro decisioni e che il corpo delle donne appartiene soltanto a loro
  • cercare di ri-costruire il dialogo tra donne e medici
  • in qualità di pubblici funzionari devono rispettare e applicare le leggi dello Stato. Per ciascuna donna l’nterruzione di gravidanza non è cosa piacevole
  • di informarsi maggiormente e di non approfittare dei privilegi della loro casta
  • di ragionare con la loro testa, liberandosi dai condizionamenti, avere coraggio delle proprie idee perché così i colleghi a loro vicini, si sentirebbero confortati dal fatto di non essere soli e farebbero muro davanti ai dictat supremi
  • vorrei dire loro che i diritti sono reciproci e così come loro possono scegliere se fare obiezione anche le donne devono poter fare le loro scelte
  • di non barattare la coscienza a vantaggio della carriera e dei soldi
  • la scelta di abortire non è loro ma della donna che per motivi molto personali ha fatto una scelta difficile. di questo passo, il rischio è che si torni all'aborto clandestino!!
  • per essere coerenti non dovrebbero lavorare nel servizio pubblico.
  • se è un discorso di religione ci potrebbe anche stare... ma non è così! e allora vadano a fare altro!
  • se la tua religione ti impedisce di svolgere la professione di medico, vai a fare altro. Non puoi fare il Giuramento di Ippocrate ed essere obiettore: è un giuramento ipocrita!
  • non è giusto che se succede a qualcuno che conoscete il trattamento è migliore e non umiliante, giudicare non vi rende migliori
  • di adoperarsi per divulgare a tutti i livelli la cultura della contraccezione e della responsabilizzazione delle donne, in particolare delle ragazze
  • vorrei suggerire che sfuggire alla tutela della donna nell'affermazione del suo diritto all'aborto è un atto di violenza e di abbandono. la maggior parte di loro è ipocrita quando invoca problemi etici e di coscienza.
  • cambiate lavoro e lasciate il vostro posto nel Ssn per il privato
  • ricorderei loro il dovere professionale, che ha molto a che fare con l'etica, di non occupare posti in strutture pubbliche se non si ritiene di dare soccorso alle donne in difficoltà dando piena adesione a una legge dello Stato
  • ripensateci cercate di essere veramente laici e contemporaneamente religiosi: rispettare tutti e tutte
  • che per legge: "gli enti ospedalieri sono tenuti in ogni caso ad assicurare ... l'effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza ... la regione ne controlla e garantisce l'attuazione anche attraverso la mobilità del personale&
  • l'aborto è garantito per legge e se sono contrari non devono lavorare in ospedale
  • se lavorano in una struttura pubblica o parificata non possono fare gli obiettori. Vadano a testimoniare nei loro studi privati. Lascino il pubblico che deve garantire la legge e le donne. Al meglio
  • di abbandonare la politica il denaro ad ogni costo e ritornare ad essere medici. Il Giuramento di Ippocrate non è il giuramento degli ipocriti
  • che la coscienza non si sveglia solo su questi temi...la libertà di scelta dell'individuo va sempre salvaguardata ed il medico è tenuto a svolgere il proprio lavoro non solo con coscienza ma anche con rispetto della volontà del paziente
  • che il medico è una nobile professione, non un affare da mercenario
  • di avere il coraggio di "metterci la faccia", ovvero di scrivere ,sotto al loro nome negli ambulatori, la parola obiettore; così che le donne siano informate rispetto al medico a cui si rivolgono.
  • che sono liberi di scegliere finché non ledono l'esercizio di un diritto altrui; che lavorare nella sanità pubblica significa rispettare le leggi, e garantire a chi lo richieda il diritto all'interruzione di gravidanza
  • che non è un diritto obiettare. Quando scegli di fare il ginecologo sai a cosa vai incontro





Cosa dovrebbe fare lo Stato per diminuire il numero degli obiettori?
  • Obbligare gli ospedali ad avere sempre a disposizione un tot numero di medici non obbiettori che devono firmare sin dall'assunzione la loro scelta e non modificarla altrimenti lasciano il posto al primo non obiettore della graduatoria.
  • se attraverso le reti televisive (molto seguite dalle/dagli adolescenti) ci fossero messaggi e argomenti mirati a loro e trasmettessero quanto sia importante evitare una gravidanza indesiderata, non occorrerebbe diminuire il numero degli obiettori...
  • valorizzare i consultori sostenendoli anche economicamente. Dare maggiore incentivi economici ai medici non obiettori
  • non giudicare un medico o un professionista della sanità in base alla sua posizione riguardo all'aborto
  • creare un dababase pubblicato su gazzetta ufficiale degli obiettori e non non solo, tutti i medici generici e ginecologi devono essere al corrente di tale elenco per suggerire a chi ne abbia bisogno di rivolgersi a loro
  • con una vera educazione sociale e civile per garantire uguali diritti di espressione. È un fattore di consapevolezza dell'esistenza dell'altro. Per ogni obiettore dovrebbero esserci altrettanti non obiettori nella stessa struttura ospedaliera
  • rendere consequenziale la laicità dello stato
  • rendere obbligatorio per chi è di turno operare e prestare servizio mettendo da parte i propri principi. Come fanno gli avvocati d'ufficio che devono difendere i violentatori?
  • ammetterli in percentuale ridottissima. Chi avanza, va a lavorare altrove. I cittadini non pagano le tasse per la coscienza altrui, ma per avere servizi, diritti certi e trasparenti
  • dovrebbe controllare meglio e vigilare sui tanti aborti illegittimi!
  • fate un'inchiesta sugli aborti illegali e licenziate chi li pratica guadagnando in nero cifre da capogiro. Lo Stato non è Chiesa e deve garantire l'aborto, le misure contraccettive e la pillola del giorno dopo
  • togliere gli obiettori, se sei obiettore cambia lavoro
  • l'obiezione è un diritto di carattere etico e religioso: non vedo perché lo Stato debba intervenire per diminuire tale diritto.
  • semplicemente far funzionare le strutture pubbliche dove devono essere esercitati i diritti riconosciuti e togliere ai medici le possibilità di avere una doppia morale: dualità tra professione pubblica e professione privata
  • penalizzarli sia come carriera che come retribuzione di posizione che di risultato
  • assumere, previo rilascio di dichiarazione e impegno scritti, dietro esplicita richiesta, solo ginecologi non obiettori. Menzionare quale clausola risolutiva espressa del rapporto di collaborazione la eventuale successiva obiezione di coscienza.
  • considerato che c'è una legge questa va rispettata e un medico deve fare il medico nel rispetto della legge e quindi delle persone.
  • istruirli nuovamente
  • gli obiettori non sono veri medici, dovrebbero cambiare lavoro. La struttura ospedaliera non ha una "coscienza" e deve garantire i diritti di scelta delle donne
  • specificarlo al momento del bando di assunzione come requisito di una parte dei posti. Le strutture devono avere un numero sufficiente di ginecologi tale da garantire il servizio
  • l'aborto è garantito per legge e se sono contrari non devono lavorare in ospedale
  • non assumere più nessun obiettore nelle strutture pubbliche
  • proibire tassativamente di lavorare in luoghi diversi da quello in cui è assunto
  • lo Stato deve garantire l'attuazione della legge sull'aborto e quindi mettere l'apparato medico in condizione di operare questo servizio pubblico per le donne, credo che per fare ciò occorre togliere l'obiezione di coscienza per i medici
  • invertire la rotta. Riqualificare la sanità pubblica
  • lo Stato dovrebbe cessare il sottile clima di ostilità verso le donne; questa ostilità lo Stato la emana in ogni settore: il non rispetto dell'autodeterminazione delle donne, il non rispetto della gravidanza per le lavoratrici, etc.
  • imporre un numero minimo di non obiettori, per garantire sempre tutti i servizi, e porre vincoli alla carriera a chi osta
  • eliminare la possibilità di obiettare
  • equiparare l'intervento di aborto agli altri ai fini dello sviluppo professionale ed economico del medico.
  • garantire, anche attraverso assunzioni mirate la presenza negli staff di un numero sufficiente di medici, e paramedici, non obiettori per cui questi non siano costretti a fare praticamente solo quello
  • lo Stato dovrebbe essere laico e quindi tutelare e garantire i diritti umani e civili emancipandosi dalla zavorra cattolica.
     
5 aprile 2012
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