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QS Edizioni - sabato 27 aprile 2024

Studi e Analisi

Ospedali: in fumo ogni anno 1,5 mld di euro per ricoveri inappropriati

immagine 20 luglio - Indagine di QS sugli sprechi in sanità/1. La ricetta del Governo per far uscire  la sanità dal guado del pesante deficit economico in cui si trova bloccata, è la lotta agli sprechi. Lo stesso ministro Fazio si è soffermato più volte sull’importanza dei recuperi di efficienza, ed in particolare sul ridurre il numero di ricoveri inutili, poiché proprio li dove i servizi sono peggiori si trovano anche le spese più alte. Ma nel dettaglio, quanti sono e quanto gravano sui bilanci i ricoveri inappropriati?
Secondo quanto elaborato nel Rapporto Ceis 2009 su dati SDO, Ministero della Salute, che tengono conto dell'incidenza dei ricoveri per acuzie relativi ai 43 DRG dichiarati a rischio di inappropriatezza dal D.P.C.M. del 29-11-2001, la media nazionale è di 21,1 ricoveri potenzialmente inappropriati ogni 1000 residenti. Analizzando i dati, per l’ennesima volta, si nota una netta spaccatura tra il Nord e il Sud del Paese: i valori più alti si registrano infatti nelle Regioni meridionali, in particolare in Abruzzo (35,2), Calabria (30,1) e Molise (30,0); mentre tra le Regioni settentrionali, quelle a superare il dato medio nazionale sono solo la P.A. di Bolzano (25,3) e la Lombardia (21,5). Le Regioni che presentano in assoluto il minor numero di ricoveri potenzialmente inappropriati sono tutte del Centro-Nord: Piemonte (11,7), Toscana (10,2) e Valle d’Aosta (9,8).
Analizzando poi i tassi di ricovero e distinguendoli per tipologia, si nota in media un tasso di ricoveri in regime ordinario pari a 13,8 per i ricoveri medici, e 7,3 ogni mille abitanti per quelli chirurgici. In questo caso le maggiori discrepanze si hanno nella P.A. di Bolzano, che fa segnare un numero di ricoveri medici inappropriati ogni 1000 abitanti pari a 3,8 volte quello relativo a ricoveri inappropriati chirurgici, a seguire abbiamo poi la Liguria (3,6), la Sicilia (2,7) ed infine l’Umbria (3,2).

Il valore a livello nazionale della produzione per acuzie in regime ordinario relativo a ricoveri potenzialmente inappropriati è pari a 1,5 mld di euro. Una cifra, dunque, che si aggira intorno al 6,2% del valore totale. Osservando anche in questo caso la ripartizione dei costi a livello territoriale, si può notare come le Regioni che presentano la quota più alta di “costi” inappropriati sono la Sardegna (9,1%), l’Abruzzo (8,8%) e la Calabria (8,5%). Quelle che invece presentano la percentuale minore sono la Liguria (3,6%), la Toscana (3,2%) e la Valle d’Aosta (2,7%). Soffermandoci poi sulle Regioni in pesante deficit soggette a commissariamento, vediamo come il Lazio fa registrare una quota del 6,9%, pari ad uno spreco di risorse di circa 170 mln di euro, la Campania con il suo 8,8% disperde circa 208 mln di euro, mentre il Molise con l'11,8% perde 7,2 mln di euro annui. Per Calabria ed Abruzzo, invece, gli sprechi annui si possono quantificare rispettivamente in 73,2 e 56,4 mln di euro.
Infine, andando a fare una stima dell’inappropriatezza analizzando l’incidenza dei ricoveri diurni medici su quelli chirurgici, si può confermare quanto già visto per il regime ordinario: le Regioni del Sud sono caratterizzate da una maggiore inappropriatezza dei ricoveri rispetto alle Regioni settentrionali. A Nord, escludendo la sola Liguria, i ricoveri in day surgery sono maggiori rispetto a quelli medici, mentre accade l’esatto contrario nelle Regioni del Sud. Scendendo in dettaglio, mentre per l’aggregato del Nord si registrano in media 85 ricoveri medici ogni 100 ricoveri chirurgici, nel Sud i ricoveri medici vanno quasi a doppiare il numero di quelli chirurgici, precisamente 194 ogni 100.
Tirando le somme, per l’ennesima volta non si può far a meno di osservare un Paese che, in buona parte, è ancora spaccato in due anche sui livelli di sprechi e servizi erogati.
 
Regioni Valore assoluto %
Valore della produzione dei ricoveri potenzialmente inappropriati - Ricoveri acuti ordinari - Valori in milioni di euro e composizione % - Anno 2006
Italia    1.554,53    6,14
Piemonte    66,07    3,85
Valle d'Aosta    1,60    2,73
Lombardia    258,79    6,29
P.A. Bolzano    15,22    7,45
P.A. Trento    8,85    4,75
Veneto    87,13    4,78
F.V. Giulia    23,83    4,62
Liguria    27,53    3,56
E. Romagna    87,45    4,78
Toscana    47,89    3,21
Umbria    17,76    5,00
Marche    36,76    5,46
Lazio    169,54    6,88
Abruzzo    56,41    8,43
Molise    11,83    7,23
Campania    208,30    8,76
Puglia    138,21    7,42
Basilicata    13,95    5,78
Calabria    73,18    8,52
Sicilia    143,76    6,69
Sardegna    60,46    9,09





Fonte: elaborazione CEIS-Sanità su dati SDO, Ministero della Salute
 
Giovanni Rodriquez
20 luglio 2010
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