toggle menu
QS Edizioni - venerdì 26 aprile 2024

Regioni e Asl - Veneto

Congelato l’emendamento che aumenta i massimali per i neolaureati di Mmg

di Endrius Salvalaggio
immagine 6 maggio - Sarà discussa in commissione Salute la proposta di innalzare il massimale degli incarichi temporanei ai medici del corso di formazione specifica in medicina generale. Bigon (Pd): "Se è vero che siamo in ritardo, non è all’ultimo secondo che si risolvono i problemi”. Scassola (Fimmg): “La Regione non può imporre un emendamento così importante senza un preventivo confronto con i sindacati”. Leone (Cimo): “Assegnare ai medici al primo anno 1000 assistiti è un rischio molto alto”. TUTTI GLI EMENDAMENTI e l'EMENDAMENTO SUI MMG IN FORMAZIONE
La drammatica carenza di medici in Veneto fa infuriare istituzioni e politici a tal punto da “congelare” il Consiglio Regionale del Veneto. Tutto è iniziato durante la discussione della progetto di legge regionale 28 dicembre 2018, numero 48 (Piano Socio sanitario regionale 2019-2023), con la presentazione, da parte della Giunta, di un emendamento finalizzato a incrementare il massimale degli incarichi temporanei di assistenza primaria assegnati ai medici frequentanti il corso di formazione specifica in medicina generale, contemperando le necessità formative fino ad un massimo di 1000 assistiti per il primo anno di formazione e 1200 per gli anni successivi. Una proposta inaccettabile per l’Opposizione, che hanno fatto quadrato chiedendo, ed ottenendo, uno slittamento della discussione allo scopo di consentire prima un passaggio in Commissione Sanità.

Sul merito Opposizione e sindacati sono tutti d’accordo nel lamentare la forte carenza dei medici di medicina generale e le oltre 600 zone carenti in Regione. Una situazione su cui Fimmg, Snami e Smi hanno da tempo lanciato l’allarme, ma quello che è apparso imprudente, secondo le parti in causa, è stato cercare di approvare un emendamento così importante senza una discussione preventiva a più ampio raggio. 

Le polemiche hanno quindi riguardato anche il metodo. Ad alzare per prima la voce con tutto il proprio disappunto a Palazzo Ferro Fini, il consigliere Anna Maria Bigon del gruppo del Partito Democratico e vice presidente della Commissione Salute: “Senza passare in commissione, senza sentire le categorie, senza rispetto dei lavoratori e dei cittadini, ed esautorando i consiglieri regionali, si voleva far passare un emendamento sui medici del corso di formazione in medicina generale che sarebbe poi stato un vero e proprio disegno di legge. Se è vero che siamo in ritardo nella soluzione dei problemi, non è così, all’ultimo secondo, che le emergenze si possono risolvere. Si ripartirà quindi con la discussione dell’emendamento dalla V Commissione Salute!”.

Anche per il segretario di Fimmg Veneto, Maurizio Scassola, “ogni medico di medicina generale ha consapevolezza sia delle 600 zone carenti che della stessa carenza dei medici, ma questo non è un motivo valido a che la Regione imponga per legge un emendamento così importante, senza preventivamente essersi confrontata con i sindacati di categoria. Fimmg, come la Regione del Veneto, cerca soluzioni e non polemiche, e così farà nella prossima audizione che ci sarà in V Commissione Salute già dalla prossima settimana, dove verrà contestualizzato e discusso questo emendamento”. 

Secondo Scassola occorre “creare tutti assieme un quadro di riferimento declinato da una parte ai bisogni e dall’altra alla protezione per quei ragazzi iscritti alla scuola triennale per il diploma di medicina generale, ma anche alla tutela del cittadino e paziente. Dobbiamo garantire formazione e protezione poiché gli iscritti alla scuola triennale per il diploma non possono subire il rischio professionale che ad esempio posso subire io”. 

Per il segretario Cimo Veneto, Giovanni Leoni, l’idea di inserire un medico del primo anno iscritto alla scuola triennale per il diploma di medicina generale è da eliminare: “Un medico iscritto al primo anno nel corso di formazione parte da un bagaglio relativo al suo percorso universitario. Inserire già dal primo anno con 1000 assistiti ragazzi a formazione 'zero' è un rischio molto alto”, spiega Leoni.

Per il segretario Cimo Veneto, invece, “ci si potrebbe confrontare sulla proposta di alzare i massimali dal secondo anno del loro percorso formativo in poi”. Parliamo comunque di “ragazzi che hanno bisogno di tutoraggio sia per la parte clinica che per la parte amministrativa. Per mettere in fila tutte queste realtà, bisogna istituire un tavolo comune fra Regione, sindacati e rappresentanti di categoria”.

Endrius Salvalaggio
6 maggio 2022
© QS Edizioni - Riproduzione riservata