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QS Edizioni - venerdì 26 aprile 2024

Regioni e Asl - Veneto

Covid. Leoni (Omceo Venezia): “I contagi aumentano. Occorre prudenza, ma le istituzioni devono fare la loro parte”

di Endrius Salvalaggio
immagine 21 ottobre - Il numero dei contagi è iniziato a crescere e anche in Veneto. I dati del 19 ottobre parlano dell’aumenti, in un solo giorno, di 502 nuovi positivi sono saliti 502. Cresce così la preoccupazione tra gli operatori sanitari. Per il presidente Omceo Venezia "serve una inversione di tendenza, calcolando che gli effetti delle misure introdotte recentemente dal Governo non incideranno subito ma fra circa 10-15 giorni”. Richiamo ai cittadini per il rispetto alle regole, "ma vanno messi nelle condizioni di farlo, e mi riferiscoalla situazione nei trasporti pubblici, dove ancora oggi si vedono molti assembramenti”.
“Nel periodo di luglio e agosto siamo riusciti a ridurre la trasmissione del Covid-19, diventando un puntino bianco in mezzo al mondo. Adesso anche per noi le cose stanno cambiando. I dati del 19/10/2020 sono che in un giorno i nuovi positivi sono saliti 502 portando  il totale a 36.353, da inizio pandemia. Gli attualmente positivi, di ieri invece passano dai 9425 a 9845. I decessi rimangono stabili a 2255, mentre aumentano i negativizzati arrivando a toccare quota 24253 (+83 rispetto a ieri)”. A commentare i dati della Regione Veneto è Giovanni Leoni, presidente dell’ordine dei medici di Venezia e vicepresidente della federazione  nazionale dei 106 ordini italiani.

Vero è che, soprattutto in Veneto, i numeri delle persone positive per Covid e ricoverate nelle terapie intensive sono 50, mentre i ricoverati nei reparti di malattie infettive sono 427, un numero non paragonabile a quello dello scorso marzo. Su 5 milioni di abitanti nella Regione Veneto le persone che stanno facendo la quarantena a casa con sintomi sono 169. Ma c’è preoccupazione perché il trend dei contagi è in ascesa.

“L’aumento dei contagi – continua l’analisi Giovanni Leoni – viene ricondotto principalmente a due variabili: le persone hanno rincominciato a muoversi di più, stando di più insieme. Nel mondo del lavoro, ad esempio, molti hanno abbandonato lo smart-working per ritornare in ufficio, sono state riaperte le scuole, si sono riempiti i mezzi di trasporto pubblico con particolare preoccupazione per gli autobus ed i tram, meno per i treni a lunga percorrenza ma la grande pressione è sui treni regionali. Altra variabile importante è l’abbassamento dell’età media fra i contagiati che è scesa di molto rispetto a prima. Sono le classi di età tra i 19 ed i 50 anni che toccano il 48.2% dei contagiati, e questo perché sono i soggetti che si muovono di più per lavoro e vita sociale. Inoltre,  vedo ancora che in alcune persone la mascherina viene indossata come un capo di abbigliamento. La mascherina è uno strumento sanitario e  va  posizionata correttamente  per coprire naso e bocca e ogni giorno va sostituita”.

Per Leoni quindi, “le misure restrittive hanno il significato del richiamo del rispetto alle regole, l’assoluta maggioranza dei cittadini italiani e veneti per principio le rispettano, quando però sono messi nelle condizioni di farlo, e mi riferisco in particolare alla situazione nei trasporti pubblici dove ancora oggi si vedono molti assembramenti”.

Endrius Salvalaggio
21 ottobre 2020
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