È un bilancio positivo quello che il Direttore Generale
Elena Cardinali e il coordinatore del nuovo progetto dell’Istituto Pio XII di Misurina,
Giorgio Piacentini, fanno del 2020. Nonostante la pandemia, c’è stato un “lieve incremento” dei pazienti in cura e anche la convenzione con l’Università di Verona procede bene. “La collaborazione fra l’Università di Verona e l’Istituto Pio XII di Misurina nasce negli anni ‘80, ed ha portato ad importanti risultati sulle conoscenze relative all’asma in pediatria grazie ad un’attività di cura e ricerca riconosciuta a livello internazionale. Per qualche anno, quando si è interrotta la cooperazione fra i due enti, l’istituto di Misurina ha continuato a svolgere un eccellente lavoro, ma è stata evidente una minore attenzione e visione sulla ricerca e sull’attualità scientifica”, spiega Piacentini, commentando con soddisfazione la ripresa della sinergia tra Istituto e Ateneo.
La strada sembra quindi essere giusta per la ripresa dell’Istituto, che poco più di un anno fa annunciava l’imminente chiusura per il 31 dicembre 2019, parlando di “una scelta dolorosa e inderogabile”. Da quel momento vi è stato l’impegno di molti soggetti istituzionali pronti ad aiutare l’Istituto, tra cui la Regione Veneto con il governatore
Luca Zaia e l’Assessore alla salute
Manuela Lanzarin, la stessa Università di Verona, ma anche altre regioni come l’Emilia Romagna e la Lombardia che hanno tutti insieme contribuito ad un nuovo piano di rilancio della struttura.
Dopo circa un anno e mezzo da quell’annuncio, l’Opera San Bernardo ha realizzato una serie di progetti di rilancio. In prima battuta è stata semplificata la procedura dei ricoveri, poi a seguire ha ripreso la collaborazione con l’Università di Verona.
“Sono iniziati dei progetti – spiega Piacentini - che hanno come finalità lo studio sulla funzionalità respiratoria e la valutazione del modello Misurina per un miglior controllo dell’asma sui pazienti più difficili. Una delle principali finalità del programma svolto a Misurina è infatti quella di insegnare ai pazienti ed ai genitori (ricordiamo che noi curiamo prevalentemente adolescenti) come fare la terapia correttamente e senza sprechi, per un massimo risultato anche quando torneranno alla loro vita abituale in famiglia”.
Oltre a questi studi stanno partendo altre iniziative, come la scuola dell’asma, che è un contenitore pensato dal comitato scientifico di Misurina: in questo progetto si parla di formazione dei medici, infermieri, operatori non medici, pazienti. Una scuola dove, a seconda del grado di appartenenza, ciascuno troverà le informazioni necessarie per contribuire e collaborare in un progetto condiviso nella riabilitazione dell’asma in età pediatrica.
“Sulla base di queste premesse e dell’impegno di tutti il futuro di Misurina non potrà che vedere l’Istituto Pio XII ritornare ad essere un sicuro riferimento per i pazienti e una risorsa preziosa per la ricerca nel campo dell’asma infantile”, conclude il Prof. Piacentini.
“La strada per arrivare ad una stabilità economica e duratura nel tempo – precisa
Elena Cardinali – è ancora lunga ma, nonostante l’emergenza pandemica, nel corso del 2020 siamo riusciti a seminare bene e a portare a compimento le progettualità enunciate dal prof. Piacentini. Purtroppo il Covid non ci ha ancora abbandonato e i movimenti di pazienti da altre regioni è, comprensibilmente, rallentato; per contro, lo snellimento dell’iter burocratico, attuato dalla Regione Veneto e necessario per accedere all’Istituto, ha portato nel 2020 un maggior afflusso di ricoveri incrementando le presenze rispetto al 2019”.
Endrius Salvalaggio