14 febbraio -
“L’approvazione dell’eutanasia per i bambini in Belgio rappresenta il passaggio di un limite che conduce direttamente al baratro antropologico”, hanno commentato
Paola Ricci Sindoni e
Domenico Coviello, Presidente e copresidente nazionali dell’Associazione Scienza & Vita.
“Con questa legge l’uomo rinnega se stesso e perde la sua umanità, realizzando le peggiori distopie di un mondo che invece di adoperarsi per rendere disponibili e fruibili le cure palliative più adeguate ad alleviare le sofferenze e accompagnare verso la fine naturale, sceglie di troncare una vita - hanno sottolineato -. Non si faccia l’errore di pensare che sia qualcosa che riguardi la legislazione di un altro Stato, perché questa è una decisione che porta con sé i germi di una controcultura che cerca di diffondersi in Europa sfruttando la terribile sofferenza e fragilità dei piccoli malati e dei loro genitori. La morte procurata non è la soluzione a questi drammi e non è di sicuro un progresso della scienza”.
“La deriva belga riguarda tutte le dimensioni dell’umano e interpella la coscienza di ciascuno. C’è da augurarsi - conclude la nota - che cresca l’opposizione che si leva da molti segmenti della società civile oltre le differenze di appartenenza culturale. E nemmeno crediamo a coloro che tranquillizzano sull’impossibilità di abusi: si è rivelata una promessa stralciata troppe volte, in ogni frangente in cui è stata aperta una breccia nella difesa dell’umano. Quale sarà la prossima tappa se anche l’ultimo limite è stato valicato? Forse i disabili?”.