"Approvare una legge che autorizza l’eutanasia per bambini o adolescenti è una scelta che non possiamo condividere. Non possiamo condividerla in particolar modo come pediatri, impegnati a tutelare sempre la salute dei bambini, soprattutto di quelli più fragili e con malattie croniche, complesse e causa di disabilità”. E’ quanto afferma il Presidente della Società italiana di pediatria (Sip),
Giovanni Corsello, in merito all’approvazione definitiva in Belgio della
legge che consente l’eutanasia anche a minori di 18 anni, pur subordinata alle decisioni di genitori e psicologi, e che ha suscitato in questi giorni grandi polemiche in tutta Europa. Anche l’associazione nazionale belga di Pediatria si è dissociata, manifestando la sua contrarietà.
“Il bambino è una persona speciale anche per la sua ridotta autonomia di scelta e di giudizio, e proprio per questo merita il massimo rispetto. Il bambino ammalato ha bisogno di una protezione maggiore perché alla ridotta autonomia per l’età aggiunge quella dovuta alla malattia - ha aggiunto Corsello -. In una società avanzata come la nostra, il rispetto per la persona umana, per la sua vita e per la sua dignità non possono essere mai messi in discussione. Non possiamo cedere sul terreno dei valori che stanno alla base della convivenza e della società civile: uno di questi, tra i più importanti, è il rispetto per i bambini, per tutti i bambini, sani e con malattie acute o croniche, gravi ed invalidanti che siano,” prosegue Corsello.
“A tutti i bambini ammalati va garantito l’accesso alla cure palliative e alla terapia del dolore. In Italia lo strumento c’è: è la legge 38 del 2010 che riconosce al bambino alcune specificità ed esigenze particolari rispetto all’adulto, come il diritto a un’assistenza globale che include aspetti fisici, emozionali, sociali e spirituali, da realizzarsi attraverso una rete regionale separata da quella dell’adulto. Occorre però - ha concluso il presidente SIP - dare piena attuazione alla legge: sinora solo 11 Regioni hanno deliberato l’istituzione della rete pediatrica di cure palliative e terapia del dolore, solo 4 l’hanno realmente attivata, e soltanto nel Veneto è presente un hospice pediatrico”.