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QS Edizioni - mercoledì 15 maggio 2024

Scaccabarozzi (Farmindustria): "Italia ha carte in regola per diventare nuova sede Ema"

24 giugno - “Il Brexit può avere conseguenze rilevanti sul settore farmaceutico. È quindi necessario che siano analizzate rapidamente per individuare risposte adeguate, mettendo il paziente al centro. Pensiamo in particolare al veloce accesso ai farmaci innovativi garantito nell’Unione Europea dall’Agenzia regolatoria Europea (EMA) che ha sede proprio a Londra. Il nuovo quadro dovrà anche dare continuità all’impegno e agli investimenti delle imprese del farmaco nel Regno Unito. Siamo certi che le Istituzioni britanniche e quelle europee sapranno individuare in tempi brevi le giuste soluzioni". Così il presidente di Frmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha commentato l'esito del voto in Inghilterra che ha visto prevalere la decisione di un'uscita del Paese dall'UE.
 
"A proposito dell’EMA l’Italia ha le carte in regola per diventarne la sede. A nostro favore giocano importanti fattori. L’industria farmaceutica made in Italy è ormai una realtà 4.0 di primo piano in Europa. Seconda per produzione a un’incollatura dalla Germania, ma prima per valore pro-capite. Con un export da record che supera il 70% della produzione, un’occupazione qualificata in ripresa (+6.000 addetti nel 2015) e investimenti in crescita (+15% negli ultimi due anni). E a un passo dal diventare un hub europeo per la ricerca, anche clinica, con investimenti di 1,4 miliardi (700 milioni solo in studi clinici). L’Italia può poi contare su un’Agenzia del farmaco (AIFA) riconosciuta a livello internazionale come modello di best practice per l’innovatività delle modalità di accesso ai farmaci. Un modello a cui guardano molti Paesi e che andrebbe reso ancora più efficiente. Di fiori all’occhiello ne abbiamo tanti - conclude Scaccabarozzi -. Ecco perché chiedo alle Istituzioni che la nuova sede dell’EMA sia nel nostro Paese. Perché il sistema-Italia nel farmaceutico è vincente per il futuro.”
24 giugno 2016
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