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QS Edizioni - martedì 30 aprile 2024

Governo e Parlamento

Agenas. Rizzotti (FI): “Imbarazzante il silenzio delle Regioni su Agenas”

immagine 10 aprile - La senatrice denuncia come gli Enti locali “stanno subendo senza colpo ferire un brutale ricatto ministeriale, nato da un episodio di spoil system che ha costretto l'Agenas, che ha un ruolo importante nel contrasto al Covid 19, a un preoccupante immobilismo. Tanto più che Mantoan avrà bisogno del tempo necessario per calarsi nella nuova realtà”.
“Apprendiamo dalla stampa che il ministro della Salute avrebbe scelto come commissario dell'Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) il dottor Domenico Mantoan.  Gli auguro buon lavoro, nel caso l'ipotesi si concretizzasse, e di lavoro certamente ne avrà tanto  dal momento che i requisiti previsti dall’art. 42 del decreto Liquidità permetteranno al dott. Mantoan, del quale nessuno intende mettere in discussione le competenze, di mantenere gli incarichi di direttore generale dell'area sanità del Veneto e presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco. Ma si sa: lo stato di emergenza, purtroppo reale, permette escamotage come quelli che probabilmente utilizzerà il Governo per le  nomine pubbliche che vorrebbe fare entro il 18 aprile temendo che qualcun altro le faccia dopo”. È quanto dichiara Maria Rizzotti, vicepresidente dei senatori di Forza Italia.

“Il silenzio di tutte le regioni – denuncia la senatrice - , anche di quelle governate dal centrodestra, è al momento davvero imbarazzante. Stanno subendo senza colpo ferire un brutale ricatto ministeriale, nato da un episodio di spoil system che ha costretto l'Agenas, che ha un ruolo importante nel contrasto al Covid 19, a un preoccupante immobilismo. Tanto più che Mantoan avrà bisogno del tempo necessario per calarsi nella nuova realtà”.
 
“Sarebbe servito invece – conclude - proprio quel dottor Francesco Bevere, defenestrato senza motivo, che conosceva la macchina organizzativa e si era guadagnato la stima e la fiducia degli enti territoriali. Un funzionario che era stato nominato, con intuito evidentemente fortuito, dall'allora ministro Lorenzin. La stessa che adesso, nel commentare l'atto di imperio del governo, non ha neppure la sensibilità di ringraziare chi aveva scelto e sostenuto. Capita così a tutti quelli che, in maggioranza o all'opposizione, subiscono da sempre il fascino del potere”.
10 aprile 2020
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