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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Lavoro e Professioni

Giovani medici alla riscossa

immagine 10 giugno - Intervista di Quotidiano Sanità ad Alessandra Spedicato, giovane anestesista del San Camillo Forlanini di Roma e componente del coordinamento Anaao Giovani, neonato  organismo dell'Anaao Assomed che riunisce le nuove generazioni di medici.
Far conoscere alle nuove generazioni di medici l’importanza dell’azione sindacale e puntare i riflettori, nell’ambito del sindacato, sui problemi dei giovani camici bianchi che sono diversi da chi ha già un ruolo radicato nella sanità, o è ormai vicino alla pensione.
Sono questi gli obiettivi del neonato coordinamento Anaao Giovani che ha debuttato oggi a Silvi Marina in occasione del 21° Congresso nazionale dell’Anaao Assomed. Un organismo ancora in embrione, ma che vuole crescere in fretta. E a giudicare dalla determinazione di Alessandra Spedicato, giovane anestesista del San Camillo Forlanini di Roma e componente del neonato Coordinamento, i risultati non tarderanno ad arrivare.

“Sono molteplici problemi che i giovani medici devono affrontare – ha spiegato Spedicato a Quotidiano Sanità - a partire dal piaga del precariato. Un fenomeno generalizzato in qualsiasi categoria di lavoratori, ma che in sanità assume connotati preoccupanti perché mette a rischio la qualità delle cure. Il precario guadagna poco e non potendosi permettere una vita sociale consona alla sua età inizia a operare su più fronti, lavora tanto, troppo, e alla fine lavora male”.
Anche le scuole di specializzazione non sono all’altezza delle richieste formative delle nuove generazioni. “Gli specializzandi devono “rubare con gli occhi” per poter ampliare il loro bagaglio formativo. "Spesso - ha aggiunto -  si esce impreparati dalle scuole di formazione e si continua a fare la gavetta fino a 40 anni”.

E adesso, con le nuove misure adottate dal Governo, il quadro si complica: “Non abbiamo neanche la possibilità di crescere economicamente”.
Insomma, il rischio è di continuare a essere “giovani” anche a 50 anni.
Non se la passa meglio neppure chi ha un contratto a tempo indeterminato. “Anche per chi può contare su un lavoro stabile,  le criticità non mancano. In particolare – ha aggiunto – è difficile continuare a formarci. La parola d’ordine in corsia è produrre. Corriamo in continuazione a discapito della nostra preparazione professionale. Per questo vorremmo che fosse introdotta negli ospedali la figura di un tutor, un medico 'anziano' che affianchi il giovane medico trasferendogli esperienza e sapere, come peraltro avviene nei Paesi anglosassoni. Questo gioverebbe anche al Senior che potrebbe riscoprire nel contatto con un giovane medico una passione per questa professione".

Ora, la prima meta da raggiungere per il coordinamento giovani è far conoscere questa iniziativa a tutte le nuove generazioni di camici bianchi. Servendosi anche di più “giovani” mezzi di comunicazione come Facebook e Twitter. “Abbiamo molte proposte nel cassetto, anche un po’ rivoluzionare, soprattutto abbiamo voglia di svecchiare il panorama servendoci anche di mezzi di comunicazione consoni alla nostra età”.

Ester Maragò
 
 
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Galleria fotografica: Anaao Assomed - 21° Congresso, Silvi Marina (Teramo), 9-12 giugno 2010

 
10 giugno 2010
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