toggle menu
QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Lettere al Direttore

Precari. Accordo nel Lazio è un significativo passo avanti

di Luciano Cifaldi
18 luglio - Gentile Direttore,
la mia nota trae spunto dall'intervento del Collega Lavra della Cimo che stigmatizza con termini quali "inaccettabile" e "vergogna" l'accordo che giovedi 16 luglio la quasi totalità delle OO.SS. della Dirigenza ha firmato presso la Regione Lazio. La proroga dei contratti, in attesa del processo di stabilizzazione secondo il dettato del DPCM 6 marzo 2015, è sino al 31 dicembre 2018 (duemiladiciotto). 
 
A  mio modesto giudizio, e a questo punto a modesto giudizio anche della quasi totalità dei sindacati firmatari, si tratta di un significativo passo in avanti se consideriamo quanto accaduto in un recente passato dove arrivammo a firmare accordi di proroga, di durata assai limitata, addirittura il 30 dicembre e dunque a poche ore dalla scadenza temporale consentita. 
 
Di questo passo in avanti ritengo si debba dare atto sia alla costante pressione di tutte le Organizzazioni Sindacali sia alla controparte regionale rappresentata dai responsabili della Cabina di regia.
L'accordo, che non ci è stato "imposto" in quanto nessuno aveva il potere di imporcelo, credo rappresenti il massimo di quanto oggi si poteva ottenere, non certo il massimo di quanto avremmo voluto ottenere. Grazie a questo accordo i Colleghi ora hanno un orizzonte di 3 anni e mezzo per programmare la propria vita professionale.
 
Per quanto invece riguarda i Colleghi con contratti atipici la Regione ci ha già convocato per il giorno 29 luglio con una mail delle 19,04 del 16 luglio, quindi pochi minuti dopo il termine della riunione dove abbiamo firmato "l'inaccettabile accordo". Peraltro, salvo smentite, questa data era già stata concordata nel corso della riunione stessa e ciò allo scopo di chiudere uno degli aspetti del precariato (i cosiddetti tempo determinato) per aprire immediatamente dopo la partita ben più difficile dei lavoratori atipici. Ben più difficile in quanto la normativa, a tale proposito, pone limiti precisi. Però la Cisl Medici Lazio, che si occupa di politica sanitaria e non di politica, ci sarà in un percorso che auspichiamo possa essere condiviso da tutti, anche da chi non ha condiviso la nostra scelta ed al quale rivolgo un caro saluto ed il pensiero di una immutata stima.
 
 
Luciano Cifaldi
Segretario generale Cisl Medici Lazio 
18 luglio 2015
© QS Edizioni - Riproduzione riservata