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QS Edizioni - giovedì 16 maggio 2024

Intervista a D’Antonio (Crt) e Argiolas (Prometeo Sardegna): “Importante occasione per rilanciare il tema dei trapianti”

di E.C.
20 gennaio - Lorenzo d’Antonio, direttore del Centro regionale trapianti, ed il presidente dell’associazione “Prometeo Sardegna”, Giuseppe Argiolas, saranno due dei protagonisti della “Giornata della donazione e del trapianto di organi e tessuti” in programma in Sardegna il 24 febbraio. Quotidiano Sanità li ha intervistati per conoscere il loro punto di vista sul significato di questa Giornata.

Lorenzo d’Antonio ci spiega: “L’istituzione, recentemente deliberata dalla Regione Sardegna con la legge n. 21 del 4 Novembre 2022, di una giornata dedicata alla promozione ed alla diffusione della cultura e della pratica della donazione di organi, rappresenta un’importante occasione di condivisione di un tema che interessa tutti i cittadini senza distinzione alcuna, un’opportunità per testimoniare e rinnovare in modo ancora più incisivo i valori insiti nella solidarietà, intesa nei suoi due aspetti fondamentali ed al tempo stesso complementari: quello di principio sociale, ovvero di riconoscimento della relazionalità e della interdipendenza come dimensioni intrinseche della persona, e quello di virtù morale, che deve ispirare l’agire reciproco dei cittadini, specie nei confronti delle persone in condizioni di disagio o di difficoltà, quali quelle, purtroppo, che soffrono di una grave malattia”. 

“Peraltro – prosegue il direttore -, il tema del consenso alla donazione nel nostro Paese rappresenta per il sistema trapianti un aspetto non del tutto risolto, essendo tuttora regolato da una legge risalente ad oltre vent’anni fa e, per di più, da una norma ‘transitoria’. Infatti la 91/99, che pur ha rappresentato  una  tappa  fondamentale  nella  storia  dell’evoluzione  del  settore  trapiantologico, proprio riguardo al tema fondamentale del consenso, stabilirebbe che chi non ha manifestato esplicitamente una volontà sulla donazione dei propri organi dopo la morte, dovrebbe essere considerato un donatore, stante lo specifico impegno, da parte dello Stato, di informare tutti suoi cittadini maggiorenni di questa possibilità. L’uso del condizionale è d’obbligo, in quanto lo stesso legislatore accortosi, allora, delle difficoltà oggettive di tale percorso informativo, introdusse nella medesima legge, con la norma per l’appunto ‘transitoria’, il principio del consenso o del diniego esplicito, ovvero chi vuole può (senza alcun obbligo) esprimere la propria volontà riguardo alla donazione di organi e tessuti; mentre se nulla viene espresso in vita sull’argomento, la legge prevede la possibilità per i famigliari aventi diritto (ovvero coniuge non separato, convivente more uxorio, figli maggiorenni, e genitori) di dare il consenso (o di opporsi) al prelievo per conto del proprio congiunto. E’ evidente, dunque, come sia di assoluta importanza cercare di superare tale transitorietà, e poter definire in termini chiari e condivisi le migliori condizioni che regolino un così delicato passaggio normativo, sia in considerazione dei nuovi strumenti informativi resi disponibili dall’evoluzione tecnologica, sia alla luce di alcune sopravvenute disposizioni di legge in materia di dichiarazione di volontà (art. 3 RD 773/1931; art.12  del  DL  n.  179/2012,  convertito  dalla  L.  n.  221/2012 ; art.  16  DM  19/11/2015; art. 2 DM n. 130/2019)”. 

“E’ con queste finalità – sottolinea D’Antonio -, che il Centro Nazionale Trapianti ha avviato un percorso di revisione  e aggiornamento della legge 91/99,  promuovendo l’istituzione di un tavolo di confronto,  composto  dai  rappresentanti  delle  Istituzioni,  nonché  dalle  professionalità  e  dalle  competenze  necessarie a trattare i vari aspetti interessati dal processo, tra cui per l’appunto anche quello relativo all’acquisizione del consenso alla donazione. Il gruppo di lavoro ha così formulato alcune proposte di modifica della legge, con l’obiettivo prioritario  di promuovere l’autodeterminazione del singolo individuo attraverso la manifestazione in vita della  sua volontà a donare, in modo da ridurre il numero di coloro che non dichiarano. Inoltre, il Gruppo ha ritenuto  condizioni  imprescindibili  per  il  raggiungimento  di  tale  risultato  la  realizzazione  di  campagne  di  informazione efficaci e diffuse nonché azioni di formazione continua per gli operatori del settore. Assume pertanto ancora più rilievo ed importanza, la decisione del Consiglio Regionale della Sardegna di istituire la giornata della donazione, in quanto iniziativa che promuove l’informazione e la cultura del dono indispensabili per una consapevole decisione da parte di ogni singolo cittadino di diventare donatore”. 

“L’impresa” che abbiamo davanti – evidenzia concludendo il direttore del CRT - va al di là del mero risultato scientifico, di cura e di terapia delle persone affette da gravi malattie terminali (già obiettivo di altissimo valore sociale), ma si occupa anche di  un altro aspetto altrettanto rilevante: il significato della donazione, per il donatore, per il ricevente, per la società, non si esaurisce infatti nella sua “utilità”, trattandosi di esperienze profondamente umane e cariche di amore e di altruismo. Perché la “donazione significa guardare e andare oltre sé stessi, oltre i bisogni individuali e aprirsi con generosità verso un bene più ampio, in virtù della intrinseca dimensione relazionale dell’essere umano, per la quale, ciascuno di noi, realizza sé stesso anche attraverso la partecipazione alla realizzazione del bene altrui, rappresentando, ogni persona, un bene non solo per sé, ma per l’intera società”.

Il presidente di “Prometeo Sardegna” Giuseppe Argiolas ci accenna invece che insieme con i rappresentanti delle associazioni Aned Sardegna Onlus, Annibale Zucca, Asnet Aps, Bruno Denotti, Associazione Elisa Deiana Odv, Alberto Deiana, Associazione Sarda Trapianti, Giuseppina Lorenzoni, che insieme riuniti in un coordinamento regionale rappresentano la quasi totalità dei trapiantati e dializzati della Sardegna, hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio Regionale Michele Pais ed ai componenti la VI commissione nel merito di alcune richieste che riguardano i trapiantati ed i dializzati sardi. “Richieste prese in considerazione durante l’incontro dallo stesso Pais”.

“In particolare come delegato delle associazioni di volontariato – aggiunge Argiolas -,  ho avuto il piacere di incontrare il presidente Michele Pais ed il coordinatore del CRT dott. Lorenzo D'Antonio,  per contribuire ad elaborare una proposta  per l'organizzazione per il prossimo 24 febbraio 2023  della "1° Giornata regionale della Donazione" fortemente voluta dalle associazioni e dall'intero  Consiglio Regionale che ha votato alla unanimità la legge che istituisce la giornata dei trapianti.  Nell'incontro con il Presidente Pais, che si è dimostrato molto sensibile ai temi riguardanti la donazione e i trapianti, abbiamo illustrato le esigenze di tutti  i trapiantati di organi ed i dializzati, in particolare per quanto attiene alla  richiesta di un adeguamento dei benefici previsti dalla ottima  L.R.11/1985 e dalla recente L.R. 3/2022 che parifica il trattamento tra tutti i trapiantati. Dopo questo incontro con il Presidente Pais, restiamo in attesa che il Consiglio Regionale possa accogliere le nostre istanze con la prossima finanziaria”.  

E.C.
20 gennaio 2023
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