Successo oltre ogni più rosea aspettativa per i medici padovani calatisi nei panni di autori e attori, allo scopo di raccogliere fondi a favore delle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto. Tutto esaurito, sabato scorso, per assistere alle due commedie scritte e interpretate dal Gruppo culturale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Padova che ha presentato “Il teatro di Esculapio Ensamble” in “Più furbo che santo”, atto unico in tre scene di
Marilisa Andretta, otorinolaringoiatra, e “Non si sa mai”, atto unico in due scene di
Roberto Fassina, medico di medicina generale; scena e regia di
Filippo Crispo. L’Auditorium San Gaetano non è riuscito a contenere tutti gli spettatori, tanto che un centinaio sono dovuti rimanere fuori.
“Ci scusiamo per l’imprevisto ma non ci aspettavamo tale e tanta affluenza, che ha testimoniato l’interesse della città per i nostri bravi medici-artisti, per la delicata tematica trattata, quanto mai attuale, e per la chiara finalità benefica della serata”, dichiara in una nota il professor
Paolo Simioni, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Padova.
“I medici del teatro di Esculapio Ensamble – spiega poi - hanno cercato di affrontare il tema ostico della 'medicina difensiva' portando in scena due commedie. L’obiettivo, ancora una volta, è stato quello approfondire il rapporto medico-paziente, attraverso la rappresentazione teatrale. Diventa necessario, soprattutto nel nostro contesto socioculturale, ribadire come sia irrinunciabile una vera ‘alleanza terapeutica’ tra le parti: medici e pazienti uniti non solo per ottenere salute e benessere ma anche per appianare ogni incomprensione o conflitto. Siamo tutti invitati a partecipare e a divertirci insieme”.
Lo spettacolo ha inteso anche celebrare il decennale del Teatro di Esculapio Ensemble, fondato dal Gruppo Culturale dell’Ordine nell’aprile del 2006. La sua particolarità: i testi sono sempre rigorosamente scritti da medici, “particolarmente predisposti alla scrittura teatrale con significativa ironia e comicità che sempre aleggia e ammicca ad una sottile e costruttiva satira”.