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Terremoto. Medici padovani si fanno autori e attori per aiutare le popolazioni colpite dal sisma


Due commedie scritte e interpretate da camici bianchi in scena all’Auditorium San Gaetano di Padova, per la regia di Filippo Crispo. L’ingresso allo spettacolo è libero con la possibilità di fare una offerta libera e volontaria. Le commedie si intitolano "Più furbo che santo" e "Non si sa mai"

25 NOV - Medici padovani autori e attori, per raccogliere fondi a favore delle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto. Il Gruppo culturale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Padova presenta "Il teatro di Esculapio Ensamble" in "Più furbo che santo", atto unico in tre scene di Marilisa Andretta, otorinolaringoiatra, e "Non si sa mai", atto unico in due scene di Roberto Fassina, medico di medicina generale.
L’appuntamento è per sabato 26 novembre alle ore 20.45 all’Auditorium del Centro culturale San Gaetano. Scena e regia sono di Filippo Crispo.
 
"Il tema della medicina si associa al teatro fin dalle sue origini – sottolinea Paolo Simioni, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Padova  - e Aristotele stesso attribuisce una finalità catartica alla tragedia. Medicina, malattia e medici sono tematiche trattate anche e soprattutto nella commedia come pretesto per unire con comicità e ironia la risata e il divertimento al superamento di ogni afflizione. I medici del teatro di Esculapio Ensamble hanno cercato di affrontare il tema ostico della "medicina difensiva" portando in scena due commedie. L’obiettivo, ancora una volta, è approfondire il rapporto medico-paziente, attraverso la rappresentazione teatrale. Diventa necessario, soprattutto nel nostro contesto socioculturale, ribadire come sia irrinunciabile una vera "alleanza terapeutica" tra le parti: medici e pazienti uniti non solo per ottenere salute e benessere ma anche per appianare ogni incomprensione o conflitto. Siamo tutti invitati a partecipare e a divertirci insieme".

“I due testi in programma, nei quali intravedo un tema di base che definirei medicina difensiva, sviluppa con autoironia riflessioni di non poco conto. In Più furbo che santo – anticipa il regista Filippo Crispo - vi è un giovane medico che crede fermamente alla sua professione e si dedica al malato con amore, gioia, trasporto, abnegazione, ma nel contempo non è compreso dal suo maestro-professore-luminare-deus ex machina più attratto invece dalle carriere e dalla pedissequa osservanza dei freddi regolamenti a scapito del rapporto umano. Alla fine, però, scatta in lui un lampo di riflessione, un ripensamento e si accorge del buio in cui è vissuto. Quindi, benvenuta catarsi. In sostanza, il giovane medico, nel vigente ondivago e scialbo contesto sociale, dovrebbe essere più furbo che santo, ma la sua scelta è al contrario: questo il messaggio alto e nobile".

In Non si sa mai, si ha il comico confronto tra un medico ligio al proprio lavoro, calmo, e un suo paziente un po’ strampalato e mezzo ipocondriaco, che vuol fare continui esami perché, appunto, "non si sa mai". "Il bizzarro paziente chiede visita dallo specialista – prosegue Crispo - e s’imbatte in una bella e affascinante dottoressa elaboratrice di teorie empiriche e bislacche (ma sono proprio tali?). Il nostro ipocondriaco non capisce più niente. Interrogativi e perplessità sortiscono numerosi. Nell’uno e nell’altro lavoro, vi è anche un silenzioso protagonista: il computer, invadente onnivoro e diabolico oppure osannato, a seconda dei punti di vista: ovvie e sottintese, pertanto, le riflessioni al riguardo e su tutto ciò che esso rappresenta".

Gli interpreti sono Vincenzo De Cunzolo (medico di medicina generale), Armando Marcolongo (pneumologo), Pia Mauro (psichiatra), Thrinada Rao Polamarasetti (anestesista e rianimatore), Maria Rosaria Petolillo (anche lei anestesista e rianimatore), Viola Sambataro, Massimo Scanarini (neurochirurgo e psichiatra), Rocco Scappatura (ginecologo), Valter Zanardi (neurologo), Adele Zappalà (studentessa di medicina e chirurgia), con la partecipazione di Rocco Scappatura alla fisarmonica.

L’ingresso allo spettacolo è libero con la possibilità di fare una offerta libera e volontaria.
 
Lorenzo Proia

25 novembre 2016
© Riproduzione riservata

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