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QS Edizioni - domenica 5 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Sanità privata. Regioni pronte a mediare su rinnovo contratto. Cgil-Cisl-Uil: “Monitoreremo situazione ma pronti ad alzare livello scontro”

immagine 3 luglio - Dagli Enti locali è arrivata l’apertura a modificare la normativa relativa agli accreditamenti delle aziende private che erogano servizi sanitari pubblici. Soddisfatti i sindacati che però rimangono in attesa che gli impegni si trasformino in realtà.
 
"Oggi, nell'ambito della discussione per il Patto della Salute, avviata col Presidente Bonaccini e l'Assessore Venturi in Conferenza Stato-Regioni, abbiamo ottenuto l'impegno a modificare la normativa relativa agli accreditamenti delle aziende private che erogano servizi sanitari pubblici, inserendo un criterio che preveda tempi congrui per i rinnovi dei Ccnl tra le aziende e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, in coincidenza con i rinnovi del Ccnl della Sanità Pubblica". Lo dichiarano i Segretari Generali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi, a margine di un incontro avvenuto stamane alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
 
"Non esistono lavoratrici, lavoratori e professionisti di serie A e di serie B. Chi eroga servizi sanitari, nel pubblico come nel privato merita rinnovi adeguati, con tempistiche certe e un riconoscimento professionale che non può più essere rimandato. Le organizzazioni sindacali non sono più disposte a tollerare che i signori della Sanità Privata italiana dichiarino miliardi di euro in fatturati, giocando sulla pelle di chi ogni giorno si prende cura delle persone con contratti scaduti da oltre 12 anni. È intollerabile inoltre che AIOP parli di 'oneri insostenibili' e minacci addirittura licenziamenti e rivalse sui lavoratori", proseguono.
 
"Monitoreremo la situazione affinché, già nei prossimi giorni, si dia seguito a questo impegno e siamo pronti ad alzare il livello dello scontro se le parti datoriali continueranno in questa incomprensibile indisponibilità a trattare", concludono i segretari generali.
3 luglio 2019
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