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E sabato a Taranto i medici diranno la loro


26 SET - Proprio due giorni dopo l’apertura della procedura d’infrazione di Bruxelles contro l’Italia si svolgerà a Taranto, il 28 settembre presso la sede dell’Università, il workshop “Salute, Ambiente, Lavoro”, organizzato dall’Ordine dei Medici della provincia di Taranto, da quello di Brindisi, dalla Fnomceo e dall’Isde, l’Associazione internazionale dei Medici per l’ambiente. Al centro dell’attenzione di medici, giuristi, giornalisti, cittadini non ci saranno soltanto le neoplasie, ma gli effetti dell’inquinamento sull’apparato riproduttivo, e quindi sulle generazioni future, oltre che su quello endocrino e su quello neurosensoriale.
 
“Non vogliamo “non” parlare di tumori – afferma il presidente dell’Omceo di Taranto, Cosimo Nume - Vogliamo solo far sapere che ci sono anche molte altre problematiche, non meno pericolose, legate all’inquinamento, su cui è necessario intervenire ora che la coscienza ambientale di questa città si è finalmente risvegliata, per non subire domani l’insulto di malattie che avremmo potuto probabilmente prevenire con azioni mirate sui determinanti di Salute”.
 
Secondo uno studio condotto da Raffaella Depalo del Policlinico di Bari, uno dei relatori al convegno, se negli anni ’70 il 16% delle donne, in Puglia, aveva problemi a procreare, oggi le coppie infertili sono il 20-25%, la maggior parte provenienti da una fascia di territorio compresa tra Taranto e Brindisi. E il 26% delle donne, provenienti dall’area geografica in un raggio di 20 km da Taranto, che si erano rivolte al centro diretto dalla Depalo erano in menopausa precoce: nessuna delle donne della stessa età, ma provenienti da altre parti d’Italia, era in menopausa.
 
Una prima proiezione sulla fertilità maschile in associazione con l’esposizione annuale diretta ad alti livelli di diossine è stata compiuta sempre a Taranto, con il contributo dell’Università degli Studi di Bari: è emerso un aumento, nel liquido seminale, dello stress ossidativo e della frammentazione del Dna.
 
“La professione medica ha nel suo codice genetico la consapevolezza del nesso indissolubile tra ambiente e salute – conclude il presidente dell’Ordine di Brindisi, Emanuele Vinci - E oggi siamo ben consci, grazie a studi epidemiologici, genetici, biomolecolari, che le influenze negative dell’ambiente sulla salute non riguardano solo l’aspetto oncologico, con la formazione di neoplasie, ma sono all’origine delle attuali pandemie di patologie dismetaboliche e neurodegenerative”.

26 settembre 2013
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