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La nota metodologica del ministero della Salute a Oncoguida.it


23 APR - L’obiettivo dello studio è stata l’individuazione, per ogni Regione, delle strutture ospedaliere adeguate alla cura, sia dal punto di vista medico sia chirurgico, delle patologie oncologiche maggiormente diffuse.
 
Nell’ambito del progetto “Oncoguida” sono state analizzate le schede di dimissione ospedaliera (Sdo) delle strutture pubbliche e private accreditate, aventi come causa principale di dimissione una patologia oncologica. Sono stati considerati i dimessi in regime di degenza ordinaria e in day hospital, con relativa durata media della degenza e numero medio di accessi. Per ciascuna tipologia di tumore sono state individuate delle procedure diagnostiche e/o chirurgiche considerate necessarie al trattamento del caso, quindi per ogni struttura di ricovero è stata calcolata, in termini percentuali, la quota di ricoveri in cui non è stata effettuata alcuna delle procedure suddette, successivamente sono stati esclusi quegli ospedali in cui tale quota rappresentava la totalità dei ricoveri.
 
Considerando che in un’altissima percentuale dei casi il primo approccio alle patologie oncologiche complesse è di tipo chirurgico, ne deriva che le strutture ospedaliere deputate a confrontarsi con esse debbano essere dotate di requisiti minimi riguardanti essenzialmente la chirurgia ed i servizi ad essa afferenti.
 
Atteso che i requisiti minimi non possono limitarsi alla sola stima dei volumi di attività, si è proceduto, in stretta collaborazione con la Società italiana di chirurgia oncologica (SICO) e dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) all’individuazione dei valori di cut-off partendo dalle stime dell’incidenza dei tumori solidi più diffusi elaborate dall’AIRTUM. Il numero dei casi incidenti di ciascun tumore è stato diviso per il numero delle strutture di ricovero individuate nell’ambito del progetto “Oncoguida” secondo i criteri suddetti (cioè le strutture che avevano effettuato almeno una delle procedure chirurgiche considerate fondamentali), ottenendo un volume di attività “atteso” da parte di ciascuna struttura. Si è poi incrementato questo valore del 50%, ottenendo dei valori di cut-off di riferimento.
 
Per il riconoscimento di Centri idonei ad affrontare le patologie in oggetto oltre a questi valori di cut-off che rappresentano i volumi minimi, sono state aggiunte caratteristiche organizzative di cui le strutture dovrebbero essere dotate per garantire elevati livelli di efficienza e qualità in tema di oncologia chirurgica complessa.

23 aprile 2014
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