Troise (Anaao): "I provvedimenti disciplinari sono competenza dell'Ordine, non della Cassazione"
08 APR - La sentenza della Cassazione che ha condannato tre medici anche per "dispregio al codice deontologico che fa divieto di trattamenti informati a forme di inutile accanimento diagnostico-terapeutico" è, per il segretario nazionale dell'Anaao Assomed, Costantino Troise, "un segno dei tempi. Ci chiedono da una parte di considerare maggiormente le richieste dei pazienti ma dall'altro ci rendono sempre più suscettibili dal punto di vista giudiziario".
Il leader dell'Anaao non commenta la decisione della Cassazione, ma sottolinea come i medici debbano "tenere conto di tanti elementi che possono legittimare una scelta terapeutica. Quando non è possibile salvare la vita di un paziente, può essere però possibile migliorare la qualità del tempo che gli resta". Ma al di là di queste considerazioni, "che vanno valutate caso per caso", Troise sottolinea che "intervenire sulla deontologia, così come predisporre eventuali provvedimenti disciplinari, spetta all'Ordine professionale, non alla Cassazione. La Corte è intervenuta in un ambito che esula dal penale e dalla sua competenza. E su questo non posso che dirmi perplesso".
08 aprile 2011
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