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Case fino a 5 volte più inquinate degli ambienti esterni


Prodotti per la pulizia degli ambienti, pitture, stufe e fumo di sigaretta gli inquinanti più comuni. Dal 29 ottobre è attivo presso l’Iss un Gruppo di studio sull’inquinamento degli ambienti di vita.

02 NOV - È proprio il caso di dirlo: non si può stare tranquilli neanche tra le pareti domestiche. Nè tra quelle della scuola o dell’ufficio. Tutti questi ambienti di vita - in cui trascorriamo circa l’80 per cento del nostro tempo - infatti, possono avere una pessima qualità dell’aria. Perfino peggiore di quella che si respira per strada. È quanto rivelava un recente studio dell’Enviromental Protection Agency (Epa), l’Ente statunitense di protezione ambientale, che ha dimostrato come l’aria di casa possa essere fino a cinque volte più inquinata di quella esterna.

Da queste considerazioni è nato presso l’Istituto superiore di sanità il Gruppo di studio sull’inquinamento degli ambienti di vita, che lo scorso 29 ottobre si è riunito per la prima volta. Lo scopo è quello di approfondire gli argomenti relativi all’inquinamento indoor e di proporre allo stesso tempo linee di indirizzo e di comportamento a tutela della salute.

“Ci si sofferma spesso sull’inquinamento atmosferico, sulla qualità dell’aria di città, sullo smog, sull’inquinamento prodotto dal traffico e dalle attività industriali, dando per scontato di poter stare sicuri tra le mura domestiche o di un qualunque altro edificio”. Ha sottolineato Sergio Fuselli, Direttore del Reparto Igiene degli ambienti di vita dell’Iss. E invece, proprio in quei luoghi possono nascondersi i pericoli: “Le fonti dell’inquinamento indoor - ha aggiunto Fuselli - sono da rintracciarsi nei cosiddetti COV, ossia i Composti Organici Volatili, contenuti nei prodotti per la pulizia della casa, degli uffici e di tutti gli ambienti di vita, come pure in pitture, vernici e smalti, nelle candele profumate e nei bastoncini d’incenso, nei vestiti e nella tappezzeria sottoposti a lavaggio a secco, nell’utilizzo di stufe a legna e caminetti, e ovviamente, nel fumo di sigaretta. Da non dimenticare poi l’inquinamento dovuto a batteri, funghi e muffe originatesi negli ambienti troppo umidi”.

Il gruppo sarà composto dal Ministero della Salute, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), il CNR, l’ENEA, l’ISPRA, l’Università di Roma “La Sapienza”, l’associazione DonnEuropee Federcasalinghe Nazionale. Hanno inoltre aderito al progetto le Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto e Valle d’Aosta.

 

I consigli dell’Iss per una casa a prova di inquinanti:

 

- Pulizia. È bene leggere attentamente le etichette e non miscelare mai i prodotti, soprattutto non mischiare acido muriatico, candeggina e ammoniaca per non dar luogo a vapori estremamente tossici. È bene sempre arieggiare la casa per assicurare il ricambio d’aria, usare accorgimenti antiacari per materassi, cuscini, divani. Limitare l’uso di deodoranti spray. Contro le tarme evitare la naftalina e ricorrere a sostanze naturali che si possono acquistare in erboristeria.

- Mobili. Meglio utilizzare semplicemente panni in microfibra per detergere il mobilio anziché i classici spray “mangia polvere” che sono per lo più a base di formaldeide. In questo caso, tuttavia, è bene tenere per un po’ le finestre aperte dopo il loro utilizzo. 

- Vernici e pitture. Ventilare gli ambienti fino alla scomparsa degli odori e comunque utilizzare vernici a base d’acqua o a basso contenuto di COV.

- Combustioni. È bene limitare l’uso di stufe a legna e caminetti se privi di sistemi a norma di smaltimento dei fumi. Per lo stesso motivo, ovvero lo sprigionamento di benzene e sostanze prodotte dalla combustione, è meglio limitare l’accensione di candele profumate e bastoncini d’incenso.

02 novembre 2010
© Riproduzione riservata


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