Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 26 APRILE 2024
Cronache
segui quotidianosanita.it

Tumore Ovarico. Con Acto onlus Scatti d’energia con le foto dei vip e i selfie in piazza a Milano


Parte da oggi nella città meneghina la prima tappa di Scatti d’energia - Insieme contro il tumore ovarico, una campagna nazionale d’informazione promossa da Acto onlus con il sostegno di Roche. Foto d’autore di vip e selfie per chi vorrà inviarne in mostra a piazza Cordusio

11 SET - Con 250mila casi al mondo e una mortalità a 5 anni del 50%, il tumore ovarico è il meno conosciuto e il più insidioso dei tumori femminili. In Italia sono circa 37mila le donne che convivono con questa malattia e i nuovi casi ogni anno sono circa 5mila.
 
Purtroppo, però, secondo i dati di un’indagine promossa da Acto onlus, nel nostro paese 6 donne su 10 non conoscono questa patologia, e il 70% non sa indicarne i sintomi e gli esami a cui sottoporsi. Così, anche a causa di sintomi non specifici e non riconosciuti, la diagnosi arriva quasi sempre in fase avanzata, quando le terapie hanno minori possibilità di successo.
 
Proprio per diffondere la conoscenza e aiutare la prevenzione nasce Scatti d’energia, una grande campagna nazionale itinerante d’informazione e sensibilizzazione sulla malattia.
 
E da oggi in Piazza Cordusio è partita la prima tappa della mostra open air con i dieci ritratti di personaggi famosi che hanno accettato di farsi fotografare dal fotografo delle star Dirk Vogel, mostrando un messaggio di sensibilizzazione sul tumore ovarico.
 
Sono attori come Anna Bonaiuto, Jane Alexander, Lucrezia Lante della Rovere e Claudio Santamaria, cantautori come Emma Marrone e Francesco Renga, personaggi televisivi come Lorella Cuccarini, Paola Perego, Marina Ripa di Meana, archistar come Doriana e Massimiliano Fuksas e sportivi come Elisa Di Francisca, schermitrice medaglia d’oro nel fioretto alle olimpiadi di Londra del 2012.
 
Ma alla campagna sono invitati a partecipare tutti, attraverso la pagina Facebook dell’iniziativa (www.facebook.com/scattidenergia) dove si possono caricare selfie accompagnati da messaggi.
 
“Le donne non conoscono il tumore ovarico e quindi non ne parlano, i media se ne occupano ancora troppo poco e anche la maggior parte delle donne che sono guarite o convivono con la malattia preferisce non parlarne – afferma Nicoletta Cerana, Presidente ACTO onlus - Alleanza contro il Tumore Ovarico”.
 
Peraltro il tumore ovarico ha una sintomatologia aspecifica e praticamente assente in fase iniziale, tanto che la neoplasia, nell’80% dei casi, dà segni di sé quando è in fase avanzata. Il principale fattore di rischio è la familiarità per tumore ovarico e la presenza della mutazione genica BRCA1 e BRCA2 che espone anche ad un più elevato rischio di tumore mammario.
 
“Il tumore ovarico è una malattia subdola, riconoscere i sintomi è importante ma in questa neoplasia la sintomatologia è quanto mai aspecifica: dolori addominali, gonfiore, cambiamento delle abitudini dell’alvo sono disturbi che possono presentarsi in molte altre patologie – spiega Sandro Pignata, direttore della struttura complessa di oncologia medica Uro-Ginecologica all’Istituto nazionale Tumori IRCCS - Fondazione Pascale di Napoli – Tuttavia ogni volta che si presenta un sintomo che non è mai stato presente e che si ripete per settimane, una donna deve allertarsi e rivolgersi subito al ginecologo”.
 
Solo la diagnosi tempestiva, infatti, può migliorare le probabilità di sopravvivenza: se il tumore ovarico viene diagnosticato in stadio iniziale la possibilità di sopravvivenza a 5 anni è del 75-95% mentre la percentuale scende al 25% per tumori diagnosticati in stadio molto avanzato.
 
“La diagnosi tempestiva cambia la prognosi perché consente una chirurgia ottimale che a sua volta influenza positivamente il dopo intervento – spiega Nicoletta Colombo, direttore dell’unità di ginecologia oncologica medica all’Istituto europeo di Oncologia di Milano e membro del consiglio direttivo di Acto onlus – Negli stadi avanzati, la guarigione può essere raggiunta da circa il 30% delle pazienti. Per l’altro 70%, l’obiettivo si sposta sulla cronicizzazione della malattia: attraverso l’impiego dei farmaci più efficaci, si cerca di far convivere la paziente con il tumore il più a lungo possibile, assicurandole al tempo stesso la migliore qualità di vita”.
 
Grandi passi avanti sono stati fatti nel trattamento di questo tumore con le terapie anti-angiogeniche, farmaci che bloccano la formazione di nuovi vasi sanguigni che il tumore costruisce attorno a sé per crescere e diffondersi.
 
Dopo Milano, la mostra arriverà a Napoli dal 22 al 28 ottobre e nel 2015 prima di tutto a Roma dove, oltre alla mostra fotografica, è prevista una cena di fundraising.

11 settembre 2014
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Cronache

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy