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Il Bilancio Sociale 2012 della Fondazione Pascale. Intervista al DG Pedicini

E’ ai primi posti nella Regione Campania per le migliori performance in termini di contenimento dei costi, efficacia gestionale ed economica, incremento delle sperimentazioni cliniche e in termini di investimenti tecnologici. Ecco perché da quest'anno l’Istituto partecipa all'Oscar dei bilanci sociali di tutte le amministrazioni pubbliche.

23 LUG - Lunedì 22 luglio 2013 presso la storica sede dell’Istituto del Banco di Napoli è stato presentato il “Bilancio Sociale2012”dell’Istituto Nazionale dei Tumori “Fondazione Pascale” di Napoli, centro di riferimento del sud per la cura delle neoplasie.
 
Il documento si chiude con un sostanziale pareggio, ovvero con un utile netto di circa 200 mila euro su un volume d'affari di 120 milioni, 96 erogati dalla Regione nell'ambito del protocollo vigente e la parte restante dai ministeri della Salute e dal Miur, dall'Agenzie del farmaco, da aziende farmaceutiche, imprese e cittadini, anche attraverso il 5 per mille. In quest'ultimo parametro, il Pascale ottiene il primato in Campania tra gli istituti di ricerca.
 
E’ il terzo anno consecutivo che questo documento viene redatto e ci è sembrato interessante chiedere al Direttore Generale, dott. Tonino Pedicini, di risponderci a qualche domanda riguardo questa profonda esigenza di rendicontazione sociale che l'Istituto ha voluto rappresentare già nel 2010 e nel 2011.
 
Dottor Pedicini, giunti al terzo bilancio sociale e comparando le informazioni contenute quest’anno con quelle del passato, quali sono le differenze più evidenti che ha potuto riscontrare?
Innanzitutto c’è il valore aggiunto dato dalla stessa possibilità di comparare i risultati raggiunti in ciascuno degli esercizi del triennio e di poter quindi apprezzare il trend di miglioramento riscontrabile in tutti gli aspetti gestionali, assistenziali e di ricerca.
Le 165 pagine che compongono il documento, a fronte delle 95 pagine del Bilancio sociale del 2010 e le 104 pagine del documento relativo al 2011, testimoniano che si fa di più ma anche che si rendiconta di più.
Ad esempio, oltre all’aggiornamento dei dati già presentati negli esercizi precedenti, per la prima volta si presentano – per le attività assistenziali – dati  di comparazione con altre Aziende Ospedaliere e Universitarie della Regione, relativamente alle patologie oncologiche.
Molte le novità rilevabili nell’area della ricerca: nel 2012 sono stati introdotti strumenti innovativi quali la piattaforma tecnologica web-based per la gestione integrata delle diverse attività legate alla ricerca clinica o la rivisitazione della disciplina delle sperimentazioni cliniche, al fine di semplificare ed accelerare i relativi processi amministrativi, con l’obiettivo  di agevolare e incrementare l’attivazione di studi clinici.
Al fine di usufruire al massimo dell’opportunità offerta dal bilancio sociale in termini di comunicazione con tutti gli stakeholder, in primis i cittadini, quest’anno il documento è accompagnato da un breve documento di sintesi, che potremmo definire “Bilancio sociale in pillole”, che fornisce un’immagine immediata delle attività e degli obiettivi dell’Istituto, destinato a tutti coloro che non hanno il tempo - o uno specifico interesse personale o professionale -per sfogliare le 165 pagine del documento integrale.
 
Che ritorni ha avuto da parte dei dipendenti, dei pazienti e degli altri interlocutori d’eccellenza(stakeholder)? Ha avuto ritorni da altre aziende del territorio?
Per quanto riguarda i dipendenti, l’aspetto più significativo è l’aver progressivamente incorporato l’abitudine a dar conto delle proprie attività e quindi valutare autonomamente le proprie performance, aumentando la consapevolezza del proprio contributo alla mission dell’Istituto, indipendentemente dal settore operativo in cui ciascuno è inserito, consapevolezza che di per sé induce un miglioramento della performance aziendale.
Nell’ambito degli altri stakeholder, gli apprezzamenti più incoraggianti sono stati manifestati dai soggetti più sensibili ai bisogni e ai diritti della cittadinanza e quindi alle ricadute sociali delle attività dell’Istituto, quali le associazioni di volontariato, le Organizzazioni sindacali, le Autorità ecclesiastiche. Ma non è mancata l’attenzione e l’apprezzamento da parte del mondo economico, da anni ormai coinvolto nel processo di rendicontazione sociale, come la Camera di commercio di Napoli, che ha ospitato la presentazione del Bilancio sociale 2011 del Pascale e la Fondazione Banco Napoli, che ospita quest’anno la presentazione del Bilancio sociale 2013 insieme  al Bilancio d’esercizio 2013.
Anche il Ministero della Salute, che esercita la vigilanza sull’Istituto per gli aspetti relativi alla ricerca, ha espresso apprezzamento per il processo di trasparenza intrapreso, che si manifesta non solo attraverso la rendicontazione sociale, ma anche attraverso altri strumenti, quali un sito web istituzionale ricco di informazioni sulle attività e sui servizi erogati e che ospita l’albo pretorio on line.
 
Quali sono i principali canali di investimento delle risorse nella vostra azienda?
Nell’ultimo triennio si è posta particolare attenzione al riadeguamento funzionale di edifici e reparti, e al miglioramento del livello tecnologico  di macchinari, attrezzature ed impianti. Cito, solo a titolo di esempio i lavori di riqualificazione dei reparti di Ematologia, Radioterapia, Analisi di laboratorio, Radiologia interventistica, Anatomia patologica, Medicina nucleare, il completamento del Ciclotrone presso i laboratori del CROM, l’acquisizione del Cyber-Knife e del sistema robotico Da Vinci.
Tali investimenti sono stati possibili grazie alle economie di gestione realizzate in questi anni ed alla capacità progettuale dell’Istituto che ha consentito il reperimento di finanziamenti pubblici da parte del Ministero della salute sia per quanto riguarda l’adeguamento funzionale degli edifici che il cofinanziamento in conto capitale di strumenti ed apparecchiature funzionali a specifici progetti di ricerca, del Ministero dell’Università e della ricerca scientifica (PON 2007-2013 “Ricerca e Competitività” Regioni Convergenza Progetto “CECAP- CENTRO CAMPANO  PROTONI”, del Ministero dell’ambiente (Il POI Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico 2007-2013, Progetto EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DELL'ISTITUTO PASCALE DI NAPOLI).
  
Visto che è uno dei pochi delle regioni di centro sud a pubblicare il bilancio, cosa si sente di dire ai suoi colleghi che non l’hanno ancora fatto e quali sono i vantaggi nel fare  un’operazione di questo genere?
Le difficoltà in cui si dibattono oggi gli amministratori di aziende sanitarie campane, tra scarsità di risorse e incremento della domanda di salute, tra normative nazionali e regionali che si susseguono e si sovrappongono costringendoci a continui processi di riorganizzazione, rendono l’avvio del processo di rendicontazione sociale piuttosto faticoso e relegano in qualche modo il bilancio sociale in un ruolo secondario rispetto alla necessità primaria del servizio da rendere.
La rendicontazione sociale al contrario, intesa non come la redazione di un singolo documento, ma come processo che si snoda nel corso dell’esercizio finanziario, è un valido sostegno al processo di programmazione e controllo, sostenendo il percorso virtuoso programmazione – definizione degli obiettivi – valutazione – riprogrammazione, ecc. In altre parole è un insostituibile supporto proprio alle decisioni che quotidianamente siamo chiamati ad assumere.
L’altro aspetto di non secondaria importanza è la diversa percezione che si genera nel cittadino, reso partecipe della vita complessiva e complessa dell’azienda, rispetto a un luogo cui si ricorre solo in caso di necessità e con il quale è spesso difficile colloquiare.
Si tratta infatti di uno strumento che vuole favorire il dialogo e il confronto, aiutare a individuare le priorità nelle scelte dell’amministrazione, in un processo circolare di condivisione dei processi di programmazione e di valutazione dei risultati.
Dar conto ai cittadini del proprio operato, rendendo trasparenti e comprensibili all’esterno i programmi, le attività e i risultati raggiunti, è indispensabile in un’epoca in cui si tende a mettere in evidenza solo gli errori o l’inefficienza delle strutture sanitarie.
 
Carlotta Bettanini

23 luglio 2013
© Riproduzione riservata

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