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Hiv. Coniugare efficacia terapeutica con campagne d'informazione rivolte ai giovani

Ogni anno in Italia si ammalano da 3600 a 4000 nuove persone, di cui circa il 50% è al di sotto di 30 anni e il 50% di questo 50 è inferiore ai 20. Si tratta di pazienti che dovranno essere curati a vita. La malattia, oggi, è prevalentemente trasmessa per via sessuale e basta avere rapporti protetti per evitarla. Informare i ragazzi fin dall'età scolare

15 DIC - Il 12 dicembre si è tenuto, a Roma, il Convegno “Hiv Care Academy”, che ha avuto come tema generale della discussione “l’Eccellenza nella sopravvivenza a lungo termine”. Ho accolto con grande piacere l’invito a partecipare rivolto a Federsanità Anci, da me nell’occasione rappresentata, in quanto l'argomento, stato dell'arte sulle problematiche Aids e possibili azioni operative, è particolarmente interessante per i Dg di Asl e AO, specie per quelle associate a Federsanità Anci. Infatti, le azioni più importanti sul tema sono azioni complessive, tese a coniugare l'efficacia terapeutica che in Italia ha prodotto risultati straordinari, fra i più importanti al mondo, con campagne di prevenzione in quanto, purtroppo non si ferma, da anni, l'arruolamento di nuovi casi, anche fra giovani eterosessuali.

Tali azioni devono mirare ad una modifica dei comportamenti sociali e, quindi, i coinvolgimenti delle amministrazioni locali e di tutte le istituzioni territoriali, scuola inclusa, risulta indispensabile. Azioni complessive quindi, che rappresentano proprio la visione di Federsanità Anci quale federazione. Da un punto di vista personale, poi, essendo il Dg di una Azienda che include uno dei più importanti ospedali di malattie infettive italiani, il Cotugno di Napoli, mi trovo particolarmente a mio agio sull'argomento essendo tale patologia, fra le altre infettive, il pane quotidiano di molti dei miei collaboratori con i quali mi confronto tutti i giorni. L'analisi della epidemiologia, quindi, e la mia personale esperienza, impongono ancora di più ad individuare nella prevenzione la strada maestra sul tema.

Ogni anno in Italia si ammalano da 3600 a 4000 nuove persone, di cui circa il 50% è al di sotto di 30 anni e il 50% di questo 50 è inferiore ai 20. Si tratta di pazienti che dovranno essere curati a vita, che avranno una maggiore probabilità di ammalarsi di altre patologie concomitanti, che saranno comunque un possibile focolaio, in caso di viremia non controllata, di nuove infezioni. Nuovi casi che potevano e dovevano essere evitati. La malattia, oggi, è prevalentemente, quasi esclusivamente, trasmessa per via sessuale, come diverse altre, peraltro, e basta avere rapporti protetti da un profilattico per evitarla. Bisogna battersi perché questo sia possibile e, quindi, informare, informare e informare, i giovani in età scolare. Non si scandalizzi nessuno, già dall'inizio dell’età scolare, penso addirittura alla media inferiore,i ragazzi e, ancor più le ragazze, debbono sapere che con un piccolissimo accorgimento si evita una malattia cronica e terribile. Tutti gli attori in campo e tutte le istituzioni debbono uscire dall'ipocrisia e informare. Anche i media possono dare una mano, trattando quotidianamente, anche con spot leggeri il tema e non solo con celebrazioni della giornata mondiale il primo dicembre o con programmi di approfondimento, utilissimi, ma che forse sono rivolti ad un pubblico più serioso e consapevole e, forse ad una età dove il danno e' già intervenuto.

Un appello quindi a trattare il tema con serietà, invitando chi desidera avere rapporti sessuali a proteggersi. Conoscere la malattia per conoscere i comportamenti da tenere per evitarla.

Antonio Giordano
Direttore Generale Ospedali dei Colli - Napoli 

15 dicembre 2014
© Riproduzione riservata

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