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Fedriga (Regioni): "Nessuno strappo col Governo, solo una sottolineatura delle cose che non vanno"


23 APR - ''Abbiamo sempre cercato di tenere aperto il dialogo con il Governo ed è quello che vogliamo fare: portare al Paese e al Governo delle proposte costruttive. Non vogliamo la polemica fine a se stessa, la guerra delle Regioni contro il Governo. Stiamo cercando semplicemente di migliorare quello che riteniamo opportuno, per dare risposte al Paese, ma in totale collaborazione con l'Esecutivo. Vogliamo un'alleanza e un'unità tra istituzioni, soprattutto in un momento così difficile per il Paese'', ha spiegato oggi, su Sky Tg24, Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e presidente della Regione Friuli Venezia Giulia commentando l'avvenuta pubblicazione in Gazzetta del decreto nonostante la richiesta di modifiche inviata ieri al rpemier.
 
''Non c'è mai stato - ha chiarito Fedriga - uno strappo, c'è stata una sottolineatura delle cose che non vanno, la Conferenza l'ha fatto anche con il Governo precedente e continuerà a farlo, ma in una logica migliorativa. La Conferenza è formata da presidenti di tutti i colori politici e decidiamo all'unanimità, siamo riusciti a trovare una totale unità di visione e di intenti. Penso sia un'esperienza da portare a livello nazionale, tra di noi non ci sono polemiche, ma soluzioni concrete".
 
''Vorremmo portare il nostro apporto nelle scelte che sta compiendo il governo su questa fase, molto delicata, sul processo delle riaperture. Condivido che ci debbano essere riaperture graduali per non perdere gli sforzi fatti fino ad oggi. Dall'altro lato questo processo è utile per tutelare non solo tante realtà economiche e lavorative che sono state penalizzate quest'anno, ma penso possa essere utile anche a contenere la pandemia. Sui territori ora mi sembra molto evidente che i divieti assoluti stiano funzionando molto poco. È meglio forse avere delle regole rispettate che dei divieti elusi, anche per combattere la pandemia', ha aggiunto Fedriga. ''Abbiamo mandato un documento scritto - ha aggiunto - dove non chiediamo di aprire qualsiasi cosa, non è così. Abbiamo cercato, rispetto alla bozza che ci era stata fornita, di fare delle piccole misure correttive anche per garantire maggiore equità all'interno del Paese. Le Regioni, di qualsiasi colore politico, stanno lavorando insieme, mostrando una grande maturità''.
 
''Anche a noi piacerebbe aprire le scuole al 100%, anche ai prefetti piacerebbe farlo, però ci sono dei limiti fisici insuperabili. Il numero di mezzi e alcune strutture scolastiche impediscono con queste regole, ovvero il riempimento dei trasporti al 50% e il distanziamento previsto negli istituti, di aprire al 100%. È una posizione che guarda alla realtà. Dopo di che ci saranno regioni che raggiungeranno il 75 o il 100%, credo nessuna, perché è tecnicamente impossibile, e altre che purtroppo non ce la faranno, non per cattiva volontà ma per conformazione o numero di mezzi''. '
 
'L'abbiamo fatto presente - ha detto - e avevamo raggiunto questa intesa, non solo le Regioni, ma anche Province e Comuni, col Governo, trovando questa forchetta tra 60 e 100, poi in Consiglio dei Ministri è stata cambiata. Questo ci ha fatto rimanere male, perché ci sta cambiare idea, però allora si riconvocano coloro coi quali si è preso un accordo e si decide insieme come modificare. Per questo abbiamo voluto sottolineare questa criticità''.
 
''Pensare che con i soldi si possa far comparire qualche decina di migliaia di autobus e gli autisti, in qualche mese, ma anche in un anno, è tecnicamente impossibile - aggiunge Fedriga - Se mi dicono che devo volare, faccio presente gentilmente che non ho le ali. Come Regioni abbiamo potenziato tutto il trasporto pubblico, facendo accordi in molti casi con realtà private per potenziare l'extraurbano. Oggi andare a queste percentuali, a questi riempimenti, si può fare grazie al lavoro difficilissimo che hanno fatto le Regioni. Dopodiché c'è il limite che oltre una certa soglia non ci sono mezzi, se qualcuno pensa che andare a comprare decine di migliaia di autobus sia come andare a comprare un'auto al concessionario non conosce la realtà dei fatti''.
 
"La proposta di spostare il coprifuoco avanti di un'ora l'abbiamo fatta in relazione alla proposta del Governo di aprire la sera, seppur solo all'aperto, i ristoranti. Se si dà questa possibilità, bisogna darla veramente. Se una persona deve essere a casa alle 22, la ristorazione di fatto la sera non può essere esercitata, perché non ci sono i clienti. Abbiamo chiesto di spostarlo di un ora per permettere a questa attività di svolgersi, non mi sembra nulla di straordinario. Abbiamo detto con buonsenso ed equilibrio di fare quelle piccole correzioni che servono a tenere in piedi una situazione estremamente tesa nella società del nostro Paese", ha sottolineato ancora Fedriga.
 
Delle tensioni sociali ''penso che tutti siano preoccupati. Per questo dobbiamo essere uniti come istituzioni, per spiegare ai cittadini la situazione ancora difficile e portare la massima prudenza. Penso però - aggiunge Fedriga - che le istituzioni debbano anche mettere in campo delle misure che siano il più possibile eque e comprese dalla gente, altrimenti diventa tutto molto difficile''.
 
Rispondendo poi alla domanda se le Regioni sarebbero soddisfatte da un allungamento del coprifuoco dopo il 15 maggio, Fedriga ha spiegato che ''ogni situazione migliorativa che combacia con le nostre proposte la vediamo positivamente, dopo di che credo che anche la situazione della circolazione del virus stia mutando rapidamente, mi auguro che continui così, in senso migliorativo. È chiaro che decisioni che potremo prendere tra qualche settimana potranno essere di maggior respiro per i nostri cittadini''.  
 
Fonte: Regioni.it

23 aprile 2021
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