Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 27 APRILE 2024
Governo e Parlamento
segui quotidianosanita.it

Legge 120/2007: applicata solo a metà. Solo poche Regioni effettuano attività di controllo


30 GEN - Segna ancora il passo l’applicazione della legge 120 del 2007 che regola l’intramoenia. Secondo il rapporto dell’Osservatorio nazionale le norme sono state attuate solo parzialmente, in particolare modo quelle relative allo svolgimento di attività di controllo sul progressivo allineamento dei tempi erogazione delle prestazioni nell’ambito dell’attività istituzionale, ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione. Soltanto in 10 Regioni più del 90% delle Aziende effettuano questa  attività.
 
Interventi di ristrutturazione edilizia (Art. 1, commi 1 e 2, Legge n. 120/2007)
Sotto la lente sono finite unicamente le 16 Regioni e Provincie che hanno presentato il programma per realizzare spazi ad hoc per l’attività intramuraria (ex art. 20, legge n. 67/1988 – D.Lgs. 254/2000). Solo l’Umbria ha portato a termine il 100% degli interventi di ristrutturazione edilizia finanziati. In quattro regioni non è stato ancora collaudato alcun intervento di ristrutturazione di quelli autorizzati dal Ministero (Abruzzo (0 su 14), Campania (0/10), Puglia (0/37), P.A. Trento (0/11). In altre quattro Regioni meno del 50% degli interventi autorizzati è stato collaudato (Lazio (17 su 49), Lombardia (15/37), Sardegna (4/11), Veneto (17/39). Sono invece cinque le regioni nelle quali oltre il 50% degli interventi è già stato sottoposto a collaudo ( Emilia Romagna (45/69), Liguria 19/22), Marche (19/38), Piemonte (21/38), Toscana (23/27). Come già detto l’’unica Regione ad aver centrato l’obiettivo è l’Umbria. Non hanno presentato alcun programma di investimenti cinque regioni: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Molise, Sicilia, Bolzano. Mentre la Valle d’Aosta non ha attivato alcun programma di investimenti. Non valutabile la Basilicata. In ogni modo, sottolinea la relazione le Regioni hanno migliorato le loro performance: il numero di quelle che hanno collaudato interventi di ristrutturazione pari o superiore al 50% sono passate da 3 del 2009 a 5 del 2010.
 
Accordo con le organizzazioni sindacali (Art. 1, comma 2)
Nessun passo in avanti rispetto alla precedente rilevazione per quanto riguarda le regioni che in accordo con i sindacati hanno individuato le misure per assicurare il passaggio al regime ordinario dell’Alpi. Le misure sono state applicate in tredici regioni: Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, P.A. Trento. Nulla è stato fatto in Abruzzo, Calabria, Lazio, Liguria, Molise, Sicilia, P.A. Bolzano. Non valutabile il Friuli Venezia Giulia in quanto in gran parte delle realtà regionali la libera professione è sempre stata svolta negli spazi aziendali.
 
Acquisizione spazi ambulatoriali esterni (Art. 1, comma 4)
È aumentato il numero delle regioni che hanno manifestato la necessità di acquisire spazi ambulatoriali esterni: da 14 del 2009 a 15 del 2010.
Sono stati acquisiti in : Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto. Non hanno fatto ricorso a spazi esterni: Molise, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta, e le provincie di Bolzano, e Trento.
 
Tempi di attesa (Art. 1, comma 4)

Conflitto di interessi -Concorrenza sleale (Art. 1, comma 4)
In otto regioni (Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Sicilia, Veneto,Bolzano, Trento) non sono state adottate misure dirette a prevenire l’insorgenza di conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale. Hanno applicato le misure 12 regioni (Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta). Solo in 7 Regioni tutte le aziende hanno adottato misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale (Lombardia, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, P.A. Trento).
 
Governo aziendale della libera professione (Art. 1, comma 4)

Piani Aziendali (Art. 1, commi 5 e 6)
Hanno predisposto i piani aziendali tutte le aziende della Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia,Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, P.A. Bolzano, P.A. Trento. È avvenuto solo in parte in Abruzzo (3 aziende su 4), Calabria (5/10), Campania (15/17), Liguria ( 7/10), Sardegna (8/12), Sicilia (10/18), Veneto (22/24). In Molise nessuna azienda ha predisposto i piani aziendali. I dati trasmessi dalla Regione Lazio si riferiscono a 16 aziende su 21 presenti nel territorio regionale
Il dato comunicato non è completo (Lazio23)
In 11 Regioni tutti i piani presentati indicano i volumi di attività istituzionale e libero-professionale intramuraria per unità operativa: Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Bolzano, Trento. Obiettivo raggiunto parzialmente in Abruzzo (2/3), Campania (10/15), Friuli Venezia Giulia (9/11), Liguria (6/7), Sardegna (2/8), Sicilia (7/10), Veneto (20/22). Nessun piano presentato indica i volumi di attività istituzionale e in Alpi per unità operativa in Valle d’Aosta. Non calcolabile  in Molise, incompleto il dato del Lazio.
 
Strumenti di controllo sull’intrameoenia “allargata”
Sono appena sei le Regioni in cui tutte le aziende hanno attivato ulteriori e specifici strumenti di controllo e verifica del corretto svolgimento dell’attività libero-professionale svolta in intramoenia “allargata”. Le più virtuose: Basilicata, Liguria, Marche, Umbria, Valle d’Aosta, e Trento.
Controlli e verifiche sono applicati solo in parte delle Aziende di 10 regioni: Abruzzo (in 2 aziende su 4), Calabria (8 su10), Campania (11 su17), Emilia Romagna (11 su17), Friuli Venezia Giulia (2 su 11), Lombardia, Piemonte (12 su 21), Sardegna (7 su 12), Sicilia (10 su18), Veneto (18 su24). In Molise, Puglia nessuna azienda ha attivato ulteriori e specifici strumenti di controllo e verifica. Non è stata attivata alcuna misura in Toscana e a Bolzano in quanto non è prevista l’intramoenia allargata. È incompleto il dato  del Lazio.

30 gennaio 2012
© Riproduzione riservata
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy