Federfarma: “No a tagli sui farmaci. Danneggerebbero i cittadini”
17 APR - Le farmacie stanno lavorando d’intesa con il Ministro della salute e con le Regioni per migliorare il servizio offerto ai cittadini, aumentare le prestazioni e contribuire a un migliore utilizzo delle risorse disponibili per la sanità. È un processo avviato da alcuni mesi perfettamente in linea con l’obiettivo ampiamente condiviso da tutti di riorganizzare la sanità puntando sul potenziamento dell’assistenza territoriale, assicurata da medici di medicina generale e farmacie, e sulla contestuale riduzione dei ricoveri ospedalieri impropri”. È quanto afferma in una nota
Federfarma per cui “andrebbe in direzione totalmente contraria a questa evoluzione da tutti auspicata l’ipotesi di nuovi tagli alla spesa farmaceutica convenzionata, che potrebbero essere previsti dal decreto-legge in corso di predisposizione dal Ministero dell’economia e all’esame del Consiglio dei Ministri di domani”.
“I danni per il servizio farmaceutico – prosegue la nota - sarebbero pesanti: la spesa farmaceutica convenzionata, a seguito dei tagli apportati in questi anni, oggi è a livelli inferiori a quelli di 14 anni fa. È l’unica voce della spesa sanitaria ad aver subito questo accanimento. Si è sempre tagliata la spesa farmaceutica perché è la voce del bilancio sanitario più trasparente, controllata e monitorata in tempo reale nei consumi e nella spesa, grazie ai dati forniti dalle farmacie già a partire dal 1999. Grazie a questa trasparenza i risultati economici di qualsiasi misura sono immediatamente quantificabili e certi. Si parla di spending review ma, se fossero confermate le ipotesi circolate, anziché tagliare sprechi e inefficienze, si continuerebbe a colpire i settori virtuosi e aumenterebbe ulteriormente la spesa farmaceutica a carico dei cittadini che, secondo l’ultimo Rapporto Osservasalute, negli ultimi 10 anni è addirittura raddoppiata”.
“A pagare le conseguenze – conclude la nota - di ulteriori nuovi tagli al servizio farmaceutico sarebbero ancora una volta i cittadini che non potrebbero più contare su un servizio farmaceutico efficiente e di alta qualità”.
17 aprile 2014
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