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Associazione Coscioni: “Presidi nella piazze italiane per informare i cittadini”


05 APR - Se il Ddl sul Testamento Biologico subirà un nuovo rinvio lo si saprà nelle prossime ore. Alla Camera sono in corso i lavori di esame degli emendamenti. Oltre undici anni sono passati da quando l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica ha iniziato a lottare per garantire ai cittadini il diritto all’autodeterminazione. “Ma ciò che il Parlamento continua a trascurare – ha sottolineato la stessa Associazione - sottraendosi all’urgenza di approvare una legge che regolamenti il fine vita, insieme all’appello dell’Associazione, è anche la richiesta dei medici e della grande maggioranza degli italiani, il77% (secondo “Le libertà individuali e civili”, indagine SWG, dicembre 2016 ndr)”.


Per evitare che si affermi la strategia del rinvio continuo, l’Associazione Luca Coscioni organizza sabato 8 aprile una mobilitazione in 18 piazze italiane insieme a medici, infermieri e operatori sanitari per chiedere l'approvazione della legge sulle DAT, “Dal corpo del malato al cuore della politica”: l’Associazione che ha sempre fatto della vicinanza ai cittadini e all’urgenza delle loro necessità la bandiera delle proprie battaglie porta il testamento biologico nelle piazze: a Milano, Roma, Firenze e Bologna medici e notai saranno a disposizione dei cittadini per informarli e dare loro la possibilità di autenticare gratuitamente le proprie disposizioni anticipate di trattamento.
“Nonostante l’ostruzionismo della politica la nostra battaglia continua – hanno dichiarato Mina Welby, co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni, e Matteo Mainardi, coordinatore della campagna Eutanasia Legale - Perché al di là delle polemiche e di nozioni faziose che rispondono agli interessi dei partiti, è importante che i cittadini siano informati sui loro diritti e su come tutelarli. È importante che la legge venga approvata affinché le disposizioni anticipate di trattamento, che oggi hanno validità solo in un’aula di tribunale, diventino per legge vincolanti e che in questo modo al paziente sia garantito il rispetto della propria volontà”.


La battaglia per la regolamentazione del fine vita ha raccolto finora mille firme, attraverso l’adesione alla “Carta dei Medici per il Testamento Biologico” promossa da Mario Riccio, anestesista rianimatore (era il medico di Piergiorgio Welby) e membro del consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni, con i colleghi Carlo Alberto Defanti, Michele Galluci, Fabrizio Starace e Alfredo Mazza.


A queste firme si aggiunge l’adesione di Roberta Chersevani, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (FNOMCeO), che si dice”preoccupata dal disinteresse dei parlamentari”, e che, giudicando il ddl sul testamento biologico in linea con il Codice Deontologico, si augura che il testo venga approvato in questa legislatura: “il testamento biologico è necessario. È un aiuto per il medico e rende sereno il paziente.”
La Presidente dei medici italiani esprime bene il dramma che i colleghi si trovano ad affrontare nel nostro Paese quando sottolinea la necessità di esenzioni di responsabilità civile o penale per il medico che rispetti la volontà del paziente. Fatto salvo che il ddl sul testamento biologico non prevede alcun appiglio a derive eutanasiche, proprio nella mancanza di tutele si trova la ragione per cui, nonostante il 71% dei medici siano favorevoli alla legalizzazione dell’eutanasia, solo uno su due sarebbe disposto praticarla*: la ragione non è dunque di matrice etica, ma va cercata nella lontananza della legge e dello Stato dalle esigenze degli individui.

“Ci auguriamo che i lavori alla Camera procedano senza ulteriori ritardi- ha concluso Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni - È chiaro che esiste una maggioranza di parlamentari favorevoli a una buona legge sul testamento biologico: la mobilitazione di sabato serve anche a evitare che gli interessi di partito prevalgano sul bene collettivo”.

05 aprile 2017
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