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Iss. Corte dei conti: “Bilancio in avanzo ma occorre rivedere lo Statuto e i rapporti con Cnt e Cns”


Nella sua relazione sull’esercizio 2020 la magistratura contabile accerta un avanzo economico e un patrimonio in crescita ma sollecita una revisione dello statuto dell’Ente, una regolamentazione più chiara delle competenze di Centro nazionale trapianti e centro nazionale sangue e un adeguamento del Fondo per contenzioso Personale dipendente. IL DOCUMENTO

23 MAR - Semaforo verde dalla Corte dei conti al bilancio 2020 dell’Istituto superiore di sanità che registra un avanzo di 1.068.294 euro in miglioramento rispetto al 2019 (in cui ammontava ad euro 845.094). In crescita anche il patrimonio che ammonta ad euro 73.087.014 nel 2020, rispetto al valore di 72.018.719 euro del 2019. Ma la Corte fa anche alcuni rilievi. La prima riguarda l’urgenza della modifica dello Statuto che è ritenuta “urgente, necessaria e rappresenta un’anomalia nell’ambito degli enti di ricerca”. Altro rilievo riguarda il rapporto con Cns e Cnt su cui “sarebbe opportuno procedere ad una regolamentazione chiara per delimitare le singole competenze sia funzionali che amministrative”.
 
Altra richiesta riguarda il Fondo per contenzioso Personale dipendente dove la Corte “rileva l’insufficienza di tale accantonamento in relazione al contenzioso nel quale Iss è parte, e che le eventuali soccombenze potrebbero riverberarsi negativamente sugli equilibri di bilancio”.
 
La sintesi
 
Adeguamento statuto
A livello organizzativo, si segnala che l’art. 19, comma 1, d.lgs. n. 218 del 2016 (recante “Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, n. 124”) assegnava all’Ente un termine di sei mesi dalla sua entrata in vigore per l’adeguamento dello statuto ai principi enunciati dal medesimo, prevedendo altresì, al comma 2 del citato art. 19, una procedura di aggiornamento dello statuto affidata al Ministero vigilante. Non risulta che sia stata assunta alcuna iniziativa per l’aggiornamento dello statuto dell’Iss.
 
La Corte ritiene che, contrariamente a quanto sostenuto dall’Ente, la procedura di adeguamento dello statuto sia urgente, necessaria e rappresenta un’anomalia nell’ambito degli enti di ricerca, in quanto le disposizioni del d.lgs. n. 218 del 2016 hanno immediata efficacia precettiva e prevalgono sulle disposizioni speciali con esse confliggenti. Il nuovo Piano triennale delle attività per il triennio 2021-2023, in sostituzione del precedente documento programmatico relativo al periodo 2017-2019 che non era stato aggiornato come richiesto dall’art. 7, primo comma, del d.lgs. n. 218 del 2016, è stato deliberato nella seduta del Consiglio di amministrazione del 6 giugno 2021. Il Ministero della salute, con nota del 3 agosto 2021, ha provveduto ad approvare il Piano medesimo.
 
 
Cnt e Css
Particolare attenzione deve essere rivolta, in ambito organizzativo, ai due Centri nazionali (CNT e CNS) operanti presso l’Iss. L’intera ripartizione delle competenze tra l’Iss e i due Centri si è basata sinora su una prassi estemporanea e determinata da convenzioni e accordi annuali non più rinnovati. Per questo motivo, data la complessa ed articolata collocazione dei due Centri nazionali all’interno dell’Iss, sarebbe opportuno procedere ad una regolamentazione chiara per delimitare le singole competenze sia funzionali che amministrative. La Corte invita, pertanto, l’Ente ad assumere le iniziative ritenute opportune ai fini della definizione delle reciproche competenze, in base all’art. 3, commi 4 e 5, d.lgs. n. 106 del 2012.
 
Il personale
In merito all’ organico di Iss, al 31 dicembre 2020 risultavano in servizio 1.803 unità a tempo indeterminato e 132 unità a tempo determinato, con prevalenza del personale tecnico ed amministrativo pari a 1.002 unità rispetto a quello di ricerca pari a 801 unità. L’Iss ha posto in essere un’attività negoziale nel 2020 per complessivi euro 40.561.344, di cui euro 29.069.095 per 19 affidamenti diretti in adesione ad accordi quadro e convenzioni (art. 54 d.lgs. n. 50 del 2016), euro 8.597.748 per n. 1.302 affidamenti diretti di cui 945 sul Me.Pa. e 357 extra Consip (art. 36, comma 2 lett. a) e comma 6 d.lgs. n. 50 del 2016) ed euro 1.551.068 per 7 procedure aperte (art. 60 d.lgs. n. 50 del 2016).
 
Dalla nota Integrativa allegata al Rendiconto generale 2020 nella voce “Fondi per rischi e oneri” trova allocazione, tra gli “Altri accantonamenti”, il “Fondo per contenzioso Personale dipendente” per l’importo di euro 80.000 (nel 2019 detta voce ammontava ad euro 121.000). L’Iss riferisce che detto importo è stato determinato tenuto conto dell’analisi svolta dall’Ufficio Contenzioso del Lavoro sullo stato dei ricorsi in atto, valutando il grado di possibile soccombenza per l’Ente. Non vi sono altri fondi iscritti a bilancio che assolvano detta funzione. La Corte rileva l’insufficienza di tale accantonamento in relazione al contenzioso nel quale Iss è parte, e che le eventuali soccombenze potrebbero riverberarsi negativamente sugli equilibri di bilancio.
 
Le partecipazioni
Permane anche per il 2020 la partecipazione di Iss in CNCCS S.c.a.r.l. per il 10 per cento del capitale sociale. Per quanto concerne la revisione delle partecipazioni al 31 dicembre 2020, il Consiglio di amministrazione dell’Ente del 22 dicembre 2021 ha deliberato il mantenimento della partecipazione del 10 per cento nel capitale di CNCCS S.c.a.r.l., osservando che il menzionato consorzio svolge attività coerenti ed utili per il perseguimento delle finalità istituzionali di Iss in quanto rivolte alla “produzione di un servizio di interesse generale”, e come tale riconducibile alla previsione di cui all’art. 4 del d.lgs. n. 175 del 2016. Inoltre, il Consiglio di amministrazione di Iss ha valutato il fatto che al momento della revisione della partecipazione in parola, il consorzio disponeva di dieci dipendenti a fronte di quattro amministratori, in ossequio all’art. 20, comma 2, del d.lgs. n. 175 del 2016.
 
La Corte, in considerazione della particolare situazione relativa a CNCCS S.c.a.r.l. che emerge dagli approfondimenti effettuati dal Consiglio di amministrazione in sede di valutazione dei presupposti per il mantenimento della partecipazione al capitale sociale, invita Iss a monitorare costantemente l’attività del già menzionato consorzio ai fini dell’eventuale adozione di un piano di razionalizzazione come previsto dall’art. 20, comma 2, del d.lgs. n. 175 del 2016. Invita, altresì, l’Ente a procedere in tempi rapidi alla nomina del rappresentante interno al CNCCS S.c.a.r.l. e a concordare con l’altro socio pubblico (Cnr) una valutazione strategica della partecipazione.
 
I conti
Con riferimento al rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2020, il Mef - R.g.s. ha osservato che Iss, ha adottato il Piano integrato dei conti (previsto dal d.lgs. 31 maggio 2011, n. 91) e nel contempo ha predisposto il riepilogo delle entrate e delle spese, come già accaduto per l’esercizio 2019, secondo lo schema previsto dal d.p.r. n. 97 del 2003 che, secondo la Ragioneria Generale dello Stato, “conserva valore a tutti gli effetti giuridici”, utilizzato ai fini della redazione della presente relazione. Per quanto concerne la riclassificazione della spesa per missioni e programmi, il Mef ha evidenziato che l’Istituto ha redatto il prospetto di classificazione della spesa per missioni e programmi in conformità all’Allegato 6 al D.M. 1° ottobre 2013.
 
Sul prospetto presentato il Mef ha evidenziato la mancata corrispondenza, sia per la parte di competenza che di cassa, dell’importo indicato nell’unico “Programma 20.01 – Prevenzione e promozione della salute umana” - “Gruppo COFOG 07.4 Servizi di Sanità pubblica” con il relativo totale del Programma 20.1 e del totale generale della Missione 20 - Tutela della salute, con richiesta di riallineamento. L’Ente ha, quindi, provveduto ad inviare il prospetto con i valori corretti in data 24.09.2021. Con successiva nota del 14 ottobre 2021 il Mef-Rgs ha preso atto della risposta di Iss dove, ai sensi dell’art. 1, comma 591, legge 27 dicembre 2019, n. 160, si indica un valore assestato di euro 12..996.378,10 quale limite di spesa, ed ha chiesto, per il tramite del Ministero vigilante, l’acquisizione del dettaglio dei dati relativi agli impegni di spesa per acquisti di beni e servizi in conto competenza per l’anno 2020, oltre ad un richiamo circa la necessità di verifica e asseverazione di detti adempimenti da parte degli organi di controllo.
 
L’Ente ha adempiuto a detta richiesta con missiva del 23 novembre 2021 trasmettendo un prospetto con gli impegni relativi ad attività progettuale. Per quanto riguarda i risultati della gestione per l’anno 2020, la Corte evidenzia che l’avanzo finanziario, pari a euro 103.234 nel 2019, ha subito un forte incremento nel 2020 (45.595 per cento) sostanziandosi in euro 47.172.675, in funzione delle maggiori entrate accertate e delle minori spese impegnate per l’effetto della crescita degli investimenti (in cui spicca l’aumento delle acquisizioni di beni ad uso durevole ed opere immobiliari) e del rimborso dei mutui concessi da Cassa depositi e prestiti s.p.a. per i quali nell’esercizio 2019 è iniziata la procedura di ammortamento.
 
I trasferimenti statali ammontano complessivamente ad euro 201.992.849 nel 2020 (euro 158.116.962 nel 2019) e sono comprensivi del finanziamento delle spese di funzionamento dell’Ente ed anche per i due Centri nazionali. L’indice di dipendenza finanziaria dell’Iss dai trasferimenti pubblici si attesta al 91,76 rispetto al 2019 in cui si attestava al 90,03. La voce principale continua ad essere costituita dagli impegni per “oneri per il personale”, in lieve diminuzione nel 2020 (euro 116.442.869) rispetto al 2019 (euro 121.067.445).
 
La situazione amministrativa evidenzia per il 2020 un notevole incremento dell’avanzo, nella misura del 64 per cento nel 2020, ammontando a euro 118.231.032, rispetto al 2019 ove si attestava a euro 72.030.735. I residui attivi al termine dell’esercizio 2019 ammontavano ad euro 25.905.004 e i residui passivi ad euro 12.007.080, mentre al termine dell’esercizio 2020 i residui attivi ammontano ad euro 25.998.060 e i residui passivi ad euro 9.276.145. A questi importi vanno aggiunti i residui attivi e passivi della gestione di competenza, e per questo motivo al termine dell’esercizio 2020 il valore finale dei residui attivi corrisponde ad euro 30.938.909 e dei residui passivi ad euro 38.722.557.
 
Sotto il profilo economico, anche il 2020 chiude in avanzo, dato che risulta superiore rispetto a quello dell’esercizio precedente, attestandosi a euro 1.068.294 rispetto al 2019 (in cui ammontava ad euro 845.094). Il valore della produzione nell’esercizio 2020 è in aumento del 2 per cento attestandosi ad euro 172.054.670 (nel 2019 era di euro 168.709.816). Il patrimonio netto ammonta ad euro 73.087.014 nel 2020, in aumento rispetto al valore di 72.018.719 euro del 2019.

23 marzo 2022
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